Economia

Export bresciano in picchiata: nel terzo trimestre calo del 5,5%

Sul trimestre precedente le nostre aziende hanno esportato il 12,3% in meno. Pesa il dato della Germania
Export (foto simbolica) - © www.giornaledibrescia.it
Export (foto simbolica) - © www.giornaledibrescia.it
AA

Export bresciano in caduta libera nel terzo trimestre 2019. I numeri sono impietosi e ben descrivono il momento di incertezza che sta vivendo il tessuto industriale locale e nazionale sulla scorta delle dinamiche globali. Certo, forse non ci si aspettava un crollo così importante, tanto su base tendenziale che congiunturale.

Stando infatti a quanto rilevato dalla rielaborazione dei dati Istat da parte dell'Ufficio Studi e Ricerche di AIB, dal Servizio Studi dcamerale e da quello di Apindustria, nel terzo trimestre 2019 la dinamica delle esportazioni bresciane, che tra luglio e settembre ammontano a 3.801 milioni di euro, è in calo del 5,5% sullo stesso periodo del 2018, la variazione più bassa dal quarto trimestre del 2009. Non va meglio sul fronte del dato congiunturale, appesantito da una diminuzione addirittura del -12,3% sul trimestre precedente.

Crollano anche le importazioni che, pari a 2.121 mln di euro tra luglio e settembre 2019, scendono del 5,3% nel confronto con lo stesso periodo del 2018 e del 13,9% sul trimestre precedente. Unica nota positiva, il saldo commerciale che si mantiene positivo: 5.273 milioni di euro, in aumento dello 0,6% rispetto allo stesso periodo del 2018, quando era a quota 5.240 mln.

La dinamica delle esportazioni bresciane risente della brusca frenata del commercio mondiale che tra gennaio e settembre 2019 ha registrato il primo segno meno (-0,4%) dopo anni di crescita (il 2017 si era chiuso con un +4,8% e il 2018 con +3,4%). Pesano in modo massiccio la guerra dei dazi, le incertezze sulla Brexit e ancor di più il rallentamento della Germania, mercato che vale oltre il 20% dell'export bresciano, con l'aggravante di fattori quali la continua caduta dei prezzi delle materie prime industriali (alluminio, rame, zinco, rottame ferroso) e il conseguente sgonfiamento dei valori monetari dei beni scambiati. Qualche vantaggio nelle esportazioni extra UE deriva dal deprezzamento dell’euro sul dollaro (-6,0%).

Tra i settori, nei primi 3 trimestri, perdono su base annua apparecchi elettrici (-7,5%), mezzi di trasporto (-6,7), metalli e prodotti in metallo (-5) e prodotti tessili, abbigliamento e accessori (-3,9). Diminuisce l'export verso Germania (-3,3%), Francia (-3,4), Usa (-5,4), Turchia (-17,7%), Brasile (-16,1), Cina (-20,9), crescono verso Algeria (+37,6) e India (+9,7).

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia