Economia

Cresce il lavoro ma il precariato la fa da padrone

Nei primi quattro mesi dell’anno si registrano mezzo milione di posti in più rispetto al 2021
Con l’inizio della bella stagione c’è stato un incremento dei posti stagionali e del lavoro a chiamata - © www.giornaledibrescia.it
Con l’inizio della bella stagione c’è stato un incremento dei posti stagionali e del lavoro a chiamata - © www.giornaledibrescia.it
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Tornano ad accelerare ad aprile i nuovi contratti di lavoro, ma in oltre un caso su tre sono per posti stagionali, che vedono un’esplosione con la fine delle restrizioni anti-Covid per il turismo. L’Inps registra, nell’Osservatorio sul precariato, un aumento di quasi 180mila assunzioni nel mese, al netto del cessazioni, più del doppio di quelle di marzo. E il confronto con aprile dello scorso anno indica una crescita ancora maggiore, di oltre 856.000 posizioni di lavoro, nel saldo annualizzato. Anche in questo caso, però, i rapporti a tempo indeterminato sono una minoranza (196.000) e c’è un incremento in particolare dei posti stagionali e del lavoro a chiamata, a ridosso dell’avvio della stagione turistica estiva.

 «All’andamento negativo registrato nei mesi più acuti della prima fase della pandemia, antecedente all’avvio della vaccinazione di massa, è seguita a partire da marzo 2021 una fase di continuo recupero», è il commento dell’Inps.

Il punto

Anche nell’insieme dei primi quattro mesi dell’anno, dall’osservatorio emerge un saldo positivo di oltre mezzo milione di contratti e una crescita delle assunzioni del 48% che riguarda tutte le tipologie contrattuali ma è trainata dal lavoro più precario. I nuovi contratti degli stagionali salgono infatti del 146% e quelli intermittenti del 113%. Un segnale di vivacità del mercato del lavoro arriva dalle trasformazioni dal tempo determinato, nel primo quadrimestre 2022, che aumentano del 70% e anche dalle cessazioni di contratti, che salgono del 49% e, in un contesto di espansione dei posti complessivi, possono essere letti come un indice di dinamismo. L’Inps diffonde anche i dati sul lavoro occasionale che riguarda ad aprile 15 mila persone (il 35% in più rispetto all’anno precedente) e vede compensi medi di 236 euro lordi al mese e sui lavoratori pagati con i libretti famiglia. Questa ultima categoria è in forte calo rispetto all’anno scorso, quando era in vigore il bonus babysitter che incentivava questo tipo di contratti. A marzo sono circa 13mila i lavoratori pagati con i buoni del libretto famiglia (-66% dal 2021) e la loro retribuzione media si ferma a 176 euro al mese. Il rapporto fa il punto infine, sulle varie agevolazioni ancora in vigore che vedono una crescita di tutte le tipologie di contratti incentivati, nei primi quattro mesi del 2022, rispetto allo stesso periodo del 2021. In termini percentuali l’esonero giovani presenta la variazione più consistente (+60%) mentre «Decontribuzione Sud» è più rilevante in termini assoluti e vede 425.665 nuovi contratti (tra assunzioni e variazioni).

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