Economia

Benzinai in sciopero per 24 ore il 26 giugno: ecco cosa succede

Proclamato lo sciopero di 24 ore dei benzinai alle prese con l'obbligo della fattura elettronica dal 1° luglio
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Fattura elettronica obbligatoria per i benzinai dal 1° luglio. Ma la polemica infuria, poiché gran parte degli esercenti non dispone ancora degli strumenti necessari. E le associazioni di categoria hanno indetto per il 26 giugno (per l'esattezza della 22 del 25 giugno e per le 24 ore successive) uno sciopero nazionale.

L'e-fattura è uno dei temi su cui il governo potrebbe intervenire. L'obbligo previsto dal 1° luglio interesserebbe oltre a loro anche le società che hanno subappalti con la Pubblica Amministrazione: con la previsione di un maggior gettito di 200 milioni. Invece potrebbe arrivare un doppio canale, consentendo ancora per sei mesi, per chi lo vuole, l'utilizzo dei vecchi strumenti, come ad esempio la scheda carburanti per i distributori di benzina di cui sarà comunque garantita la tracciabilità per assicurare gli incassi. Le
Entrate hanno intanto introdotto semplificazioni, come «Qr code» per facilitare la fatturazione dai benzinai.

«A poche ore dall'entrata in vigore dei nuovi obblighi di legge relativi alla fatturazione elettronica per la distribuzione carburanti, risultano indisponibili gli strumenti tecnologici previsti dalla normativa (app, software per PC) che l'Amministrazione avrebbe dovuto mettere a disposizione, allo scopo di rendere tecnicamente possibile l'emissione della fattura elettronica ai milioni di soggetti aventi potenzialmente diritto, per una categoria costituita da 21.000 microimprese che operano letteralmente sulla strada, per lo più senza attrezzature informatiche, né luoghi idonei dove accoglierle».  È quanto contenuto in una nota congiunta che Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio hanno recapitato nei giorni scorsi ai Ministri Di Maio e Tria ed ai Sottosegretari Giorgetti e Garavaglia. «In tali condizioni oggettive - prosegue la comunicazione sindacale - l'impatto del primo luglio non potrà che essere devastante non solo per la categoria, ma anche per i milioni titolari di partita IVA».

Le tre associazioni, confermando lo sciopero nazionale proclamato per martedì 26, tornano a chiedere «l'immediata convocazione di un tavolo di confronto governativo, allo scopo di definire i termini del necessario provvedimento normativo d'urgenza e l'altrettanto urgente messaggio chiarificatore, certo ed univoco, volto a rasserenare gestori ed utenti».

Quanto allo sciopero, l'Autorità di garanzia ha segnalato alle organizzazioni proclamanti (Faib, Fegica, Figisc) l'obbligo di garantire le prestazioni indispensabili previste dalla regolamentazione vigente. In particolare, si è rammentato che i distributori di carburante individuati per garantire i servizi minimi devono funzionare, ordinariamente, negli orari di apertura con il personale addetto e non garantendo soltanto il self service.

Una cosa è certa: salvo revoche delle prossime ore, quella di martedì si annuncia come una giornata nera per chi viaggia sulle strade. E ancor più nera per quanti, dovendo far rifornimento nelle ore precedenti alla serrata, si troveranno a far i conti con le inevitabili code del caso.

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