Cultura

Cannes: Palma d'oro a «Triangle of Sadness», l'Italia vince con «Le otto montagne»

Alla 75esima edizione del festival trionfa la pellicola di Rubel Östlund. Per il cinema italiano il riconoscimento al film tratto da Cognetti
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La Palma d'oro della 75esima edizione del Festival del Cinema di Cannes è andata a «Triangle of Sadness» di Rubel Östlund. A comunicarlo al Grand Theatre Lumiere del Palazzo del Festival, la giuria da Vincent Lindon e composta da Noomi Rapace, Jeff Nichols, Ladj Ly, Rebecca Hall, Deepika Padukone, Jasmine Trinca, Joachim Trier e Asghar Farhadi. 

C'è anche un po' d'Italia sul podio della 75esima edizione del Festival di Cannes. Anche se è il testo da cui nasce uno dei film premiati a difendere il tricolore, «Le otto montagne», romanzo di Paolo Cognetti, mentre a registi, attori e sceneggiatori del cinema italico resta ben poco spazio tra le paillettes della Croisette.

È il prestigioso Premio della giuria quello assegnato alla trasposizione cinematografica dell'opera di Cognetti, firmata da Charlotte Vandermeersch e Felix Van Groeningen, che lo divide ex aequo con «Eo» di Jerzy Skolimowski.

«Con "Le otto montagne" il cinema italiano ancora protagonista» ha commentato tra i primi il ministro della Cultura, Dario Franceschini, ricordando il contributo dato al successo della pellicola, oltre che dall'autore del testo e dai due interpreti protagonisti Luca Marinelli e Alessandro Borghi, anche dalla Val d'Aosta, che è molto più che semplice quinta dell'intero film.

A risplendere nel firmamento delle migliori attrici premiate sulla Costa Azzura da oggi c'è anche Zar Amir Ebrahimi, per l'interpretazione in «Holy Spider» di Ali Abbasi. Sul fronte maschile, invece, la spunta Song Kang-Ho per «Broker» di Kore-Eda Hirokazu.

Ed è sempre l'Estremo Oriente ad uscire vincitore anche sul fronte della regia: spetta al sud coreano Park Chan-Wook il massimo riconoscimento per il suo «Decision To Leave».

Miglior sceneggiatura è risultata quella di «Boy From Heaven» di Tarik Saleh, mentre il Premio Speciale è stato tributato a «Tori e Lokita» dei fratelli Jean-Pierre e Luc Dardenne.

Altro ex aequo anche per il Grand Prix, assegnato a «Close» di Lukas Dhont e a «Stars at noon» di Claire Denis.

Da ultimo, la Camera d'or, il premio per la migliore opera prima è andato a «War Pony» di Gina Gammel e Riley Keough, presentato nella selezione ufficiale di «A Certain regard». A «Plan 75» di Hayakawa Chie è andata la menzione speciale.

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