Madre si getta sotto al treno dove due anni fa morì il figlio

Francesca Zani
Il dramma ieri sera a Rezzato lungo la linea Milano-Venezia. La donna aveva avvertito un’amica prima di uscire di casa
I soccorritori sul luogo della tragedia a Rezzato © www.giornaledibrescia.it
I soccorritori sul luogo della tragedia a Rezzato © www.giornaledibrescia.it
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Ha scelto di farla finita. Nello stesso modo e nello stesso luogo del figlio. Lungo quel binario maledetto dove da ieri sera si intrecciano due strazi, due drammi che si fondono in uno. Sufficiente a togliere il respiro.

Sono il dolore muto e forse insondabile di un ragazzo di appena 21 anni che due anni fa si tolse la vita a Rezzato lungo la linea ferroviaria Milano-Venezia - e quello insostenibile per quella perdita di sua madre, 49 anni, di Botticino, che allo strazio che portava nel cuore ha posto fine ieri sera, verso le 20.30. Proprio là dove il suo primogenito se n’era andato. Come lei gettandosi sotto un treno lanciato lungo la strada ferrata.

L’allarme

È stata la zona industriale di Rezzato a far da quinta al più atroce dei drammi. Per raggiungere i binari la vittima ha percorso un sentiero che costeggia l’isola ecologica di via Papa Giovanni XXIII. L’allarme era già scattato un’ora prima, a seguito della chiamata al 118 di un’amica della donna: questa le aveva confidato l’intenzione di compiere un gesto estremo proprio nel luogo in cui, due anni fa, era morto il figlio. Ancor prima che si concretizzasse il timore, parenti e forze dell’ordine si erano mobilitati.

I primi ad arrivare, intorno alle 19, sono stati i Carabinieri di Rezzato e la Polizia Locale: militari e agenti hanno controllato l’intera area lungo la ferrovia, compreso il punto in cui successivamente la donna è stata ritrovata, senza però individuare alcuna presenza.

I soccorritori a Rezzato © www.giornaledibrescia.it
I soccorritori a Rezzato © www.giornaledibrescia.it

È probabile che la 49enne abbia atteso che le ricerche terminassero per portare a compimento la sua decisione, proprio nello stesso tratto in cui il figlio l’aveva fatta finita la sera del 27 dicembre 2023, lasciando una ferita che non si era mai rimarginata.

Il periodo natalizio, che per molti è sinonimo di serenità, per la famiglia di quel ragazzo si era già mutato in un tempo di dolore, ora aggravato per chi è rimasto - marito e figlio minore della donna in primis - dall’ulteriore tragedia. Una sofferenza che ora interroga di certo un’intera comunità, ma che invoca al contempo un infinito rispetto.

Soccorsi vani

La circolazione ferroviaria è stata subito sospesa in entrambe le direzioni per consentire l’intervento delle squadre di soccorso: Carabinieri, Polfer, Vigili del Fuoco, personale sanitario però non hanno potuto che constatare l’accaduto. In breve sono arrivati anche alcuni familiari, tra cui la sorella della 49enne, sconvolti davanti all’immensità di questa ulteriore prova.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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