Un nonno e tre zainetti

Quando la realtà riesce a essere più spietata di qualsiasi finzione
Il protagonista di Up, film d'animazione della Pixar
Il protagonista di Up, film d'animazione della Pixar
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Un nonno e tre zaini. Charles Dickens, uno straordinario narratore che con le parole sapeva trasferire sulla carta le difficoltà della vita, avrebbe dedicato un racconto a quel povero uomo che ogni giorno è incaricato di andare a prendere a scuola i suoi nipoti e riaccompagnarli a casa. Arriva sempre in grande anticipo per non farli aspettare nemmeno un minuto. Nell’attesa chiacchiera con tutti. Con il sorriso smussa gli angoli delle polemiche, la sua lunga vita gli ha insegnato quali sono le cose che contano davvero. Nella piccola comunità fuori dai cancelli della scuola è un punto di riferimento.

Poi suona la campanella. Le lezioni sono finite. Ecco arrivare di corsa i suoi adorati nipotini. Lo salutano distrattamente, dando per scontata la sua presenza. Si affrettano a consegnargli gli zaini e si incamminano. Lui (ogni giorno) se ne mette uno su ogni spalla e l’altro in mano. La sua schiena si fa ancora più curva. Ma lui non si lamenta. Quella fatica non la sente neppure, lo fa per i suoi nipotini. Che intanto corrono sempre più avanti. Lui li chiama, state attenti alle auto. Loro quasi non lo sentono più, ridono e scherzano. A un certo punto si guardano indietro, la distanza con il nonno si è fatta considerevole. Dai nonno, più veloce. Gli urlano. Lui è sempre più sudato, ma accelera il passo. Dai nonno, più veloce. Gli urlano di nuovo. Se fosse soltanto un racconto di Dickens a questo punto ci sarebbe il lieto fine. Purtroppo è la realtà. E la realtà riesce a essere più spietata di qualsiasi finzione. Dai nonno, più veloce. 

 

 

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