Teatro Grande, più spettatori e un indotto di 120mila euro

La platea registra +350% rispetto al 2010; il record di presenze per l’opera e boom di under trenta
GRANDE: UN 2018 BRILLANTE
AA

I numeri logorano chi non li ha. E non è proprio il caso del Teatro Grande che, senza farsi ossessionare da tabelle e statistiche, ha sciorinato ieri - per voce del Sovrintendente Umberto Angelini - un bilancio 2018 piuttosto robusto sul fronte di pubblico, visite e indotto diretto.

Nel dettaglio si parla di 42.135 presenze in platea (ma pure nei palchi e in loggione); contro le 41.586 dell’anno precedente e le 37.664 del 2016. «Con un 350 per cento in più rispetto al 2010. E questi numeri - ci tiene a sottolineare Angelini - non tengono conto di un evento di rilievo come la Festa dell’Opera né del progetto Il Grande in Provincia, col quale arriveremmo ad assommare 60mila presenze». Il record, in ogni caso, afferisce alla corposa stagione di opera e balletto, con un’escalation che parte dai 9.145 spettatori del 2016 ai 10.898 dell’anno scorso (con un leggero incremento sui 10.747 del 2017).

«Altro dato significativo in tal senso è quello che riguarda i più giovani - specifica Angelini -, con gli under 30 che oggi rappresentano il 29% del pubblico complessivo». Un segnale, questo, che secondo il sindaco Del Bono ben esemplifica come «il Teatro Grande in questi ultimi anni abbia cambiato pelle, rinnovandosi e aprendosi alle nuove generazioni. Fra i grandi meriti di Angelini e dei suoi collaboratori c’è sicuramente quello di aver svecchiato il nostro teatro e di aver anche ben lavorato a progetti di inclusione rivolti a categorie più deboli». Ma l’attenzione alla città si manifesta anche sul versante economico.

La stagione passata ha portato nella nostra città un centinaio di eventi, che hanno coinvolto 1.358 artisti. «La loro presenza a Brescia - insiste Angelini - ha generato un indotto diretto di oltre 120mila euro per gli esercizi commerciali della città. Sono tutti soldi che abbiamo speso per alberghi, bar, ristoranti e che sono ricaduti direttamente sulle attività dei bresciani». Un ultimo e significativo dato riguarda i visitatori, cioè quanti hanno approfittato delle giornate di apertura del Grande - che sono state 57 nel 2018 contro le 45 dell’anno precedente - per entrare a dare un’occhiata, bere un caffè o partecipare ad uno dei gettonattissimi Grand Tour. Questi sono passati da 22.085 a 31.875 in dodici mesi.

«Un segno - confida Del Bono - che i bresciani sono sempre più affezionati a uno dei monumenti più importanti della nostra città». Una considerazione, questa, ripresa anche dal vicesindaco Laura Castelletti: «Il Grande è sempre più frequentato da giovani e da persone che arrivano da fuori provincia. Segno che offriamo una produzione culturale di qualità. Questo per noi è motivo di orgoglio e stimolo a fare ancora di più.

Inevitabile alla luce del rogo di Notre Dame un cenno alla sicurezza del Massimo cittadino. Assicura Angelini: «Tutti i dispositivi anticendio sono stati aggiornati e abbiamo provveduto coi Vigili del Fuoco ad ottenere con scrupolo tutte le certificazioni».

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia