Soldi alla Lega dai manager della sanità pubblica: nomi bresciani

Il Carroccio invitava i dirigenti nominati a versare al partito il 15% degli stipendi
Giorgetti e Salvini in una foto d'archivio - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Giorgetti e Salvini in una foto d'archivio - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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In quella che Matteo Salvini definisce «la caccia al tesoro della Lega» spuntano documenti sulla gestione degli incarichi pubblici in quota Carroccio. Soprattutto nella Sanità. E ci sono anche nomi bresciani o che rimandano al nostro territorio. Elenchi di persone che per anni, e ogni anno, hanno finanziato il partito di via Bellerio.

Nel rispetto - sembrerebbe proprio - di una delibera, resa nota dal Fatto Quotidiano, firmata il 21 ottobre 2001 da Gianfranco Salmoraghi, in qualità di componente della segreteria organizzativa Federale. «L’onorevole Giorgetti ricorda che è dovere morale di quanti saranno nominati, di contribuire economicamente alle attività del Movimento con importi che equivalgono, mediamente, al 15% di quanto introitato». Una quota come quella che il Pd volle dai suoi manager iscritti e nominati a Trento qualche anno fa.

Al «dovere morale» in salsa leghista hanno risposto in tanti dei dirigenti pubblici nominati su indicazione della Lega. Tra questi figurano anche Mauro Borelli, attuale direttore generale dell’Asst Franciacorta e manager di lungo corso della sanità lombarda in altre province e poi Mara Azzi, oggi direttore dell’Ats di Pavia e che tra il 2008 e il 2010 è stata direttore generale a Desenzano del Garda.

Da alcuni documenti contabili interni al Carroccio e pubblicati dal Fatto Quotidiano risulta che Borelli e Azzi, nel 2008, 2009 e 2010 avrebbero versato 18mila euro nelle casse del partito. Nulla di illegale, nulla di penalmente rilevante perché si tratta infatti di donazioni alla luce del sole. La questione che emerge è però legata all’opportunità che un dipendente pubblico finanzi il partito che lo ha sostenuto per occupare quel posto.

«Se ho versato denaro? Non dico no e neppure sì» è la prima reazione di Mara Azzi da noi contattata. Poi decide: «Rispondo che non ho versato quei soldi». Non vuole commentare invece Mauro Borelli, che si limita a dire che «uno con i soldi propri che guadagna onestamente fa un po’ quello che vuole». I bilanci pubblici del partito guidato da Matteo Salvini dicono che il direttore generale di Asst Franciacorta fino al 2019 ha sempre inviato il bonifico-donazione alla Lega. Sempre della stessa cifra: seimila euro.

 

 

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