Ronde di Forza Nuova in via Milano. Bazoli (Pd): è allarmante

È polemica per le passeggiate della sicurezza del partito di estrema destra, iniziate la scorsa settimana
La «passeggiata della sicurezza» di venerdì scorso - © www.giornaledibrescia.it
La «passeggiata della sicurezza» di venerdì scorso - © www.giornaledibrescia.it
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A febbraio «Le Monde» aveva definito Brescia un «modello dell’Italia multiculturale». Ma quest’idea, ai militanti di Forza Nuova, non è mai piaciuta.

A fine giugno il movimento di estrema destra ha inaugurato la sua sede in via Milano, chiamandola «Ambasciata»: «La nostra è una resistenza etnica che riparte dal basso in un quartiere vittima della disintegrazione sociale» aveva detto il coordinatore del Nord Italia Luca Castellini. Ora, dalla «casa dei patrioti», partono le «passeggiate per la sicurezza».

Venerdì scorso la prima passeggiata, a Fiumicello: circa 15 militanti, maglietta nera e volantini alla mano, che dalle 22 alle 23.30 hanno perlustrato il quartiere. «Non è una ronda, non potrebbe esserlo per legge - spiega l’organizzatore Enrico Salvinelli -. Non vogliamo sostituirci alle forze dell’ordine, ma sollecitare le istituzioni denunciando situazioni di degrado e sensibilizzare i residenti a riappropriarsi degli spazi pubblici. Se troviamo qualcosa che non va, lo segnaliamo a chi di dovere».

L’iniziativa però ha destato la preoccupazione della Cgil e la dura prese di posizione del deputato del Pd Alfredo Bazoli: «Pattugliare quartieri multietnici, definiti "quartieri della vergogna", è preoccupante e allarmante - spiega Bazoli -. Brescia è una città che non ha mai avuto problemi seri di convivenza, ed anzi rappresenta un modello in Italia per la sua capacità di accoglienza e di integrazione della popolazione immigrata. Le pagliacciate dei neofascisti di Forza Nuova sono pure provocazioni volte ad accendere miccie e speculare su paure.

Occorre reagire con rapidità e fermezza per stroncare sul nascere esibizioni e gesti di intolleranza che rischiano di degenerare, e che non hanno nulla a che vedere con la grande tradizione civile della città. Brescia - conclude il deputato del Pd - è sempre stata e deve continuare a essere una città accogliente, ospitale e sicura».

 

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