Roberto Maroni: «L'Audiofonetica eccellenza da replicare»

Santa Lucia è arrivata anche alla scuola Audiofonetica e al Centro non vedenti. Alla scuola è un via vai di studenti: 467 in tutto, dal nido alla terza media, 76 quelli con disabilità, di cui una cinquantina non udenti. Gli altri alunni sono «normali», segno di una integrazione vissuta quotidianamente. Al primo piano i bambini suonano gli strumenti, una viola, un piano, i bonghi. Al piano terra c’è il laboratorio operazionale, quello per l’apprendimento matematico. E poi logopedisti, psicologi, assistenti alla comunicazione, un audiologo e un audiometrista.

Pochi metri più in là c’è il Centro non vedenti, servizi messi a punto per 128 bambini di città e provincia, 60mila pagine trascritte in Braille ogni anno per far sì che anche loro abbiano i testi su cui studiare.

Da mesi le due strutture vivono una situazione di incertezza, legata ai fondi regionali. Ora però queste due «eccellenze» bresciane possono tirare un sospiro di sollievo. Il governatore Roberto Maroni ha infatti voluto visitare la scuola Audiofonetica e il Centro non vedenti per toccare con mano «cosa sono e cosa fanno» e alla fine non ha usato tanti giri di parole: «Siamo a disposizione per dare una mano. Questo è il nostro compito: aiutarvi perché possiate continuare a fare quello che fate, visto che il vostro lavoro è una straordinaria eccellenza, un modello per la Lombardia e le altre regioni».

Il nodo nasce la scorsa primavera, quando la Regione vara le linee guida per i servizi di supporto all’inclusione scolastica degli studenti con disabilità. In sostanza le competenze che prima erano di Provincia e Comuni ora passano a Palazzo Lombardia. Un modo per garantire a tutti alcuni standard, ma che penalizza realtà dove i servizi erano già eccellenti, come Brescia. Così, a luglio, arriva l’emendamento che assicura un milione in più all’ Audiofonetica e 250mila euro al centro non vedenti per l’anno scolastico 2017-2018.

Misure una tantum, che lasciavano le strutture nella precarietà, ma che ora verranno stabilizzate. Audiofonetica. Ad accompagnare Maroni nella visita alla scuola sono stati Pierpaolo Camadini, presidente della Fondazione Cavalleri, l’Ad Giovanni Lodrini e il direttore Anna Paterlini. «La scuola - ha spiegato Camadini - è l’unica in Italia a usare il metodo didattico dell’inclusione inversa, con i non vedenti affiancati ai normodotati». Una realtà nata nel 1856 e dal 1974 aperta a tutti i bambini.

Oggi la struttura integra il modello educativo con quello sanitario, e può contare su una convenzione con il Civile e sull’affiancamento dell’Università per la certificazione dei metodi adottati. Tutte specificità che fanno dell’Audiofonetica un «unicum», riconosciuto da Maroni: «È una struttura che va oltre la semplice istruzione, abbracciando la sfera sociale, sanitaria, psicologica. È per questo che vogliamo valorizzarla e promuoverla». L’obiettivo è giungere a inquadramento stabile che assicuri ogni anno i finanziamenti necessari.

«Nel bilancio regionale, in aula il 19 dicembre, ci sarà un emendamento per riconoscere la specificità della scuola» ha spiegato l’assessore all’inclusione sociale Francesca Brianza. In sostanza l’ Audiofonetica diventerà una sorta di progetto speciale, con finanziamenti ad hoc.

Più tardi Maroni ha visitato il Centro non vedenti, accolto dal presidente Pietro Bisinella e dal direttore amministrativo Fabio Ferraglio. Un incontro chiesto e atteso da tempo, sollecitato anche da Fabio Volo. «C’è stato qualche equivoco - ha spiegato Maroni - ma appena ho saputo della richiesta ci siamo mossi».

Qui la prima novità è stata un aiuto concreto, studiato con i consiglieri regionali presenti (Fabio Rolfi, Alberto Cavalli, Gianni Girelli, Michele Busi): un fondo, da creare con un emendamento al bilancio 2018, col quale acquistare una nuova stampante in Braille. Oggi il Centro ne ha solo una, che risale a quasi vent’anni fa. «Lo facciamo volentieri - ha detto Maroni - perché vogliamo aiutarvi in maniera concreta».

Quanto al funzionamento della struttura (serve un milione l’anno), quest’anno le risorse sono garantite: 575mila euro rendicontate con le linee guida regionali, 200mila euro garantiti dalla Provincia e 250mila di contributo straordinario del Pirellone. A oggi non risultano soldi della Loggia. Per l’anno scolastico 2018-2019 e quelli successivi si lavora però per ampliare le spese rendicontabili con le linee guida, in modo da riconoscere le specificità del Centro e garantire la sua piena operatività nel tempo. Insomma, ha sorriso Bisinella, un bel regalo di S. Lucia.