Perché stanotte Palazzo Loggia sarà illuminato di blu

In occasione della Giornata nazionale delle vittime civili di guerre e conflitti nel mondo, il palazzo a Brescia cambia veste per non dimenticare
Palazzo Loggia illuminato di blu
Palazzo Loggia illuminato di blu
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Palazzo Loggia si illumina di blu per le vittime civili delle guerra. Il primo febbraio è infatti la Giornata nazionale in cui si ricordano le vittime civili delle guerre e dei conflitti del mondo, istituita con l’obiettivo di conservare nella memoria dei cittadini le vittimi civili di tutte le guerre e di promuovere un messaggio e un augurio di pace.

Per questo il Comune di Brescia ha deciso di aderire alla campagna «stop alle bombe sui civili» lanciata nel 2022 dall’Anvcg, l’Associazione nazionale vittime civili di guerra e da Anci.

L’iniziativa è volta a sensibilizzare la comunità sulle drammaticità delle guerre e dei conflitti umani e a incentivare l’adesione degli Stati alla dichiarazione politica internazionale sottoscritta dall’Italia il 18 novembre 2022 sull’uso delle armi esplosive nelle aree popolate.

La Giornata Nazionale

La Giornata nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo è stata istituita con la legge del 25 gennaio 2017 e mira a coinvolgere attivamente le scuole nelle celebrazioni della ricorrenza. Proprio alle scuole il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha rivolto la propria attenzione con iniziative volte a sensibilizzare e mobilitare i giovani contro ogni forma di barbarie, tenendo in vita i ricordi delle vittime che hanno perso la propria vita in nome della libertà dai conflitti.

Quest’anno la Giornata nazionale ha un significato aggiuntivo in quanto coincide con l’ottantesimo anniversario dall’inizio della guerra di liberazione italiana, il complesso di operazioni militari iniziato nell'ottobre del 1943 che portò alla resa dell’esercito della Germania nazista durante la Seconda guerra mondiale. Inoltre, questo momento di raccoglimento oggi serve anche a riflettere sul drammatico conflitto tra Russia e Ucraina, in cui continuano a morire civili.

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