Perché l'esito di alcol e droga test in un'ora aiuta le indagini

Il protocollo firmato da Procura e Spedali Civili consente di velocizzare le analisi e così adempiere alla legge sugli incidenti stradali
In una foto d'archivio, un incidente stradale causato da un conducente in stato d'ebbrezza - Foto Ansa/Daniele Bennati © www.giornaledibrescia.it
In una foto d'archivio, un incidente stradale causato da un conducente in stato d'ebbrezza - Foto Ansa/Daniele Bennati © www.giornaledibrescia.it
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Blocco rimosso. Perché nelle indagini la tempestività è tanto, se non tutto. A Brescia però c'era un aspetto che complicava il lavoro degli inquirenti nei casi di incidenti stradali. Ovvero, era impossibile determinare in tempi strettissimi se chi aveva provocato lo schianto fosse alla guida sotto effetto di alcol o droga.

«Vi chiedo massima collaborazione per il raggiungimento dei risultati voluti dal legislatore della riforma. Pur risalendo questa al 2016, stenta a decollare per vecchie e sbagliate prassi operative» ha scritto il procuratore capo di Brescia Francesco Prete in una nota mandata ai vertici delle forze dell'ordine. Adesso il vuoto, strutturale, è stato colmato dal protocollo firmato da Procura e Spedali Civili, con il principale ospedale della città che si è dotato dell’apparecchiatura idonea - due macchinari - in grado di fornire l’esito di alcol e droga test al massimo in un’ora. «Garantiamo maggiori tutele delle vittime della strada come prevede il legislatore» spiega il procuratore Francesco Prete.

La legge inattuata

Il riferimento è alla legge n. 41 del 2016 che prevede l’arresto obbligatorio in flagranza per il reato di omicidio stradale compiuti in stato di ebbrezza alcolica o sotto effetto di sostanze stupefacenti, mentre è previsto l’arresto facoltativo in flagranza in caso di lesioni personali stradali gravi o gravissime provocate con valori di alcol e droga nel sangue superiori ai limiti di legge. Ma a Brescia - e questa è una battaglia che la Procura stava portando avanti da oltre un anno - mancavano gli strumenti per gli accertamenti rapidi e l’attesa ha molte volte impedito a chi indaga di rispettare la norma in tema di detenzione. Venendo meno la possibilità di constatare la flagranza di reato, la magistratura si è trovata spesso a non riuscire a far scattare gli arresti degli automobilisti pericolosi

Come funziona

«Per questo è fondamentale la necessità di garantire la contestualità dell’accertamento tossicologico e di assumere l’idoneità del campione biologico da analizzare - sangue - in tutte le fasi della sua preparazione, dal prelievo alla conservazione in ambiente idoneo e dedicato e sino al trasporto nel laboratorio di tossicologia forense» si legge nel protocollo di intesa siglato tra Procura e Spedali civili. Il tutto in una provincia (come si può leggere nell’articolo a lato) in cui oltre l’83% per cento delle inchieste aperte per reati legati al codice della strada riguarda la guida sotto effetto di alcol. Le analisi saranno eseguite solo attraverso prelievi del sangue e saranno solo i laboratori degli Spedali civili ad analizzare le provette che arriveranno anche dagli altri ospedali del territorio. L’intesa coinvolge infatti i presidi della Bassa, dell’Ovest, della Valtrompia e della Vallecamonica. In casi di urgenza o di indisponibilità del personale sanitario, il trasporto delle provette potrà essere effettuato dalle forze dell’ordine. E i costi saranno a carico della Procura che dispone l’accertamento. «Il campionamento andrà effettuato - prevede l’accordo - in una zona che garantisca la riservatezza del paziente e degli operatori. Sarà inoltre effettuato da personale sanitario assicurando la compresenza tra gli operatori di genere maschile e femminile».

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