«Morti da anni guidano l'auto e sono assicurati»

Auto e assicurazioni intestate a defunti, indagine della Polizia Provinciale su casi di sostituzione di persona.
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Gli occhi elettronici della Provincia sorvegliano non solo il rispetto dei limiti di velocità, ma anche quello delle regole per quanto concerne la circolazione di veicoli sottoposti a fermo amministrativo o privi di assicurazione.

Tra i casi particolari emersi nel corso di un'operazione di prevenzione avviata da tempo dal Broletto contro chi circola privo di Rc (sono sette macchine su 100 solo nel bresciano) ci sono automezzi che viaggiano sulle strade pubbliche, ma intestate a persone decedute da anni. Il vero problema sono però le polizze assicurative firmate anche in tempi recenti da persone che risultano scomparse da anni.

E' quanto emerge da un'indagine del Comando di Polizia Provinciale guidato da Carlo Caromani. Sarebbero infatti parecchie le auto sorprese dalle telecamere su tangenziale e superstrade intestate a defunti titolari anche di assicurazione.

La legge non consente infatti un tempo indefinito per la voltura al PRA del veicolo oggetto di eredità, ma pone il termine massimo di 60 giorni che decorrono dall'accettazione dell'eredità. «L'accettazione dell'eredità può essere tacita, senza alcun adempimento formale, nel momento in cui l'erede si comporta come tale e cioè utilizza liberamente il bene. Quindi circolare con la vettura intestata al defunto oltre il 60esimo giorno, secondo l'autorità amministrativa, può considerarsi una violazione, che si provvede a sanzionare» spiegano dal comando di via Romiglia. Ovviamente va peggio se si incappa in un dispositivo elettronico (come appunto autovelox, T-red...) dove l'infrazione viene contestata successivamente: se si scopre che il soggetto da sanzionare è deceduto da diverso tempo, mentre la vettura è ancora circolante a suo nome, l'ente potrebbe sostenere che il comportamento dell'erede è doloso, ovvero che il passaggio non è stato eseguito per evitare di essere multati. Il vero problema è il fatto che dalla targa si risale alle polizze Rc in corso di validità e qui, in diversi casi, al fatto, appunto, che il defunto da almeno un paio di anni firma regolarmente il rinnovo della polizza assicurativa, configurando il resto di sostituzione di persona e di frode. In caso di morte dell'intestatario di una polizza Rc auto si deve infatti assolutamente informare la compagnia, pena la non copertura in caso di sinistro.

Il contratto potrà essere estinto (con restituzione del premio non goduto), oppure volturato al nuovo proprietario, ma qui sorge un problema. E' infatti frequente che la persona deceduta avesse (per l'anzianità conseguita) una classe di merito bassa ed un premio conveniente, classe che non sempre è possibile passare agli eredi. E' soltanto possibile trasferire questa classe al congiunto in comunione di beni. Possibilità peraltro fattibile anche in vita. La situazione si complica quando gli eredi sono più di uno o se c'è separazione di beni. Nessuna norma del Cds vieta che si circoli con l'assicurazione intestata a un defunto, a condizione però che per il veicolo sia stato effettuato il prescritto aggiornamento della carta di circolazione per quanto concerne la variazione di proprietà. Caso diverso quello della sostituzione di persona che induce alla denuncia anche l'assicuratore che ha agito in spregio delle regole.
Roberto Manieri

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