«La Chiesa ascolta e si interroga»: al via il percorso sinodale

Il vescovo Tremolada ha presieduto in cattedrale la celebrazione che ha dato il via al percorso che si concluderà nell’ottobre 2023
  • Mons. Tremolada ha aperto il sinodo diocesano in Duomo
    Mons. Tremolada ha aperto il sinodo diocesano in Duomo
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    Mons. Tremolada ha aperto il sinodo diocesano in Duomo
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Il cammino è ufficialmente iniziato, anche a Brescia. Ieri il vescovo Pierantonio Tremolada ha presieduto in cattedrale la celebrazione che ha, appunto, dato il via al percorso sinodale diocesano, percorso che confluirà in quello più ampio di tutta la Chiesa e che si concluderà nell’ottobre 2023. «Fare Sinodo significa camminare sulla stessa strada, camminare insieme - ha detto il vescovo -. Il compito è fondamentale e va assunto con estrema serietà, per non correre il rischio che si limiti ad una lodevole intenzione. Il Papa ci esorta a porre una domanda precisa e coraggiosa: "Iniziamo con il chiederci tutti – Papa, vescovi, sacerdoti, religiose e religiosi, sorelle e fratelli laici –: noi, comunità cristiana, incarniamo lo stile di Dio che cammina nella storia e condivide le vicende dell’umanità? Siamo disposti all’avventura del cammino o, timorosi delle incognite, preferiamo rifugiarci nelle scuse del non serve o del si è sempre fatto così?"». Domande su cui interrogarsi.

«Si cammina insieme nell’incontro, nell’ascolto, nel discernimento solo se ci si riconosce gli uni servitori degli altri, in qualsiasi posizione ci si trovi - ha proseguito il vescovo -. Nella Chiesa non c’è l’alto e il basso, il sopra e il sotto: c’è il popolo di Dio che cammina unito nella fede, con i suoi pastori che in realtà sono dei servitori ed esercitano la loro autorità nel nome del Signore crocifisso e risorto. La gerarchia nella Chiesa non va intesa in senso piramidale, ma nella logica del Vangelo, cioè come assunzione di responsabilità esercitata per amore, come gratuito dono di sé». Ecco quindi i tre verbi, indicati da papa Francesco, cui dare corpo nei prossimi mesi: incontrare, ascoltare e discernere. La Chiesa bresciana ha accettato la sfida del pontefice con convinzione, una sfida che va raccolta anche da tutti i fedeli perché sia davvero un cammino di condivisione che possa dare frutti.

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