L’«odissea» è sui binari: Brescia-Parigi in 23 ore

Quasi un giorno intero di viaggio: 23 ore per coprire la tratta Brescia-Parigi. Solo che Fabio non era a bordo di un trattore o di uno scooter da strada. Macché. Il professionista bresciano aveva scelto per il suo viaggio di lavoro un treno veloce, di quelli che partono la notte, per lambire la Ville Lumière alle prime luci del giorno. Nello specifico si era procurato due mesi fa un biglietto dell’Euro Night della Thello. Costo: 35 euro grazie a uno sconto, ma - assicura - i biglietti possono arrivare fino a 200.In cambio di un servizio confortevole, puntuale e veloce.

Peccato che mercoledì le cose non siano andate esattamente così. Martedì sera, alle 22.06, Fabio sale col suo bagaglio sull’EN222 proveniente da Venezia. Il treno è in orario e il viaggio comincia al meglio: Milano, Domodossola e il San Gottardo filano dietro ai finestrini. Ma il «patatrac» è dietro l’angolo. Alle 6 il convoglio si ferma e con esso il sistema di riscaldamento. Mentre il gelo piomba sui passeggeri si diffonde la notizia che la motrice è guasta. Tocca aspettare 3 ore perché sia riparata. Alle 9.30 si va, ma è un falso sollievo: a meno di un chilometro c’è un nuovo stop, a causa di un tronco caduto sui binari.

Stavolta il riscaldamento va, ma ci vogliono due ore per rimuovere l’arbusto ed è solo alle 12 che l’Euro (non più) Night riprende a marciare fino a una minuscola stazione, distante 30 chilometri appena. Qui tocca fermarsi, ancora al freddo, per dare la precedenza ai colossi dell’alta velocità. «C’erano bimbi e neonati a bordo - racconta Fabio - e faceva freddissimo». È solo alle 16 che il convoglio raggiunge il capolinea. Solo che non è Parigi, ma Digione. Da qui l’«odissea» prosegue in bus. Si arriva intorno alle 21, dopo un giorno intero di passione. La Thello comunica che, oltre le due ore di ritardo, rimborserà il ticket del 50%. Magra consolazione per un incubo lungo 23 ore.