L’ànema del dialetto e la pócia in piazza

La difficile scrittura di una lingua delicata
Nonno e nipote - © www.giornaledibrescia.it
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«Dài, ànema, adès endóm a càsa da la tò màma». Chi parla è un nonno al parco pubblico - lo sento mentre seduto su una panchina leggo un giornale di carta, attività antica - che chiama il nipotino. Il dialetto bresciano è capace di delicatezze. Delicatezze affettive (come chiamare ànema un bambino) ma anche delicatezze vocali. Infatti in tutti e tre i sostantivi usati dal nonno (ànema, càsa, màma) il suono della «a» cambia - lievemente ma indiscutibilmente - a seconda della posizione occupata del

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