Il ritorno delle Province: «Vanno riformate e rilanciate»

Il presidente della Regione Fontana a Brescia per un incontro istituzionale con al centro le autonomie locali. A partire dalle Province
PROVINCE, FONTANA: "PIU' RISORSE"
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E pensare che fino a pochi anni fa le davano per spacciate. Le Province, invece, sono sopravvissute, grazie alla vittoria del no al referendum costituzionale del 2016, e la Lombardia ha intenzione di contribuire a rilanciare il loro ruolo. Ne è convinto il presidente della Attilio Fontana, che da Brescia, in Broletto, ha iniziato il suo percorso di ascolto tra gli enti locali con i membri della Giunta regionale. Rivendicando, prima di tutto, il buon esempio dato in termini di autonomia e decentramento.

«Siamo qui per dimostrare il nostro impegno a combattere insieme per ridare senso e spessore alle province, che oggi sono in una situazione di grande difficoltà - ha detto Fontana -. Abbiamo rinunciato alla competenza regionale sui centri per l'impiego, destinandola insieme alle relative risorse economiche alle province. Abbiamo anche rinunciato a regionalizzare alcune strade provinciali, lasciandole alle province e stanziando 15 milioni in tre anni per consentire loro di svolgere il loro compito di gestione».

Per Fontana la Regione deve programmare, coordinare e controllare, mentre a Comuni e Province spetta la parte amministrativa vera e propria. Parole che trovano concorde il presidente della Provincia Pierluigi Mottinelli, a patto ovviamente che ci siano i fondi. Serve una nuova riforma, insomma: i presidenti delle province ne stanno discutendo a Bergamo, all’assemblea dell’Upi, dove domani è attesa la ministra per le autonomie, Erika Stefani. Tra le idee sul piatto vi è il ritorno dell’elezione diretta dei consigli provinciali. 

Per quanto riguarda la Regione, Fontana si dice contento dei primi mesi di governo. «Sono soddisfatto di avere ampliato la platea di chi può accedere ai nidi gratis e di avere dimezzato il ticket regionale».

Con le istituzioni cittadine, infine, ci sono canali di dialogo aperti sui trasporti, come l'annosa vicenda del contributo per il Metrobus, e l'ambiente, con il sito Caffaro. Di segnali concreti, però, dopo l'incontro di oggi non ne sono arrivati.

 

 

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