Il Conte Dracula, Batman e la sfida delle urne

Dietro le quinte della campagna elettorale
La Loggia vista dall'alto - © www.giornaledibrescia.it
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Sono un po’ (quasi) tutti cascati dal pero. E in modi e tempi differenti la storia si è ripetuta in quasi tutti gli schieramenti politici. Per una mirabolante serie di coincidenze, all’inizio del mandato sono convinti che la penseranno nello stesso identico modo su ogni tema.

Se poi un collega - specie se più giovane - osa emergere per qualche ragione (che di solito è solo perchè quell’argomento lo appassiona, ma questi sono dettagli) scatta in men che non si dica l’assetto Spider-man o Batman (senza tutina, purtroppo): nemici da combattere (che è sempre meglio averli, se no che noia).

Bspp. In periodo di campagna elettorale, poi, il «radar acchiappa nemici» è al lavoro a tempo pieno e l’isteria si fa più acuta (diventando un must intramontabile, quasi come i risvoltini ai pantaloni).

Ma siccome è giusto dare a Bs per passione ciò che è (solo) di Bs per passione bisogna salvare il gruppo da questo discorso: lì funziona esattamente al contrario. Sia Laura Castelletti sia Mafalda Gritti non temono di fare passi indietro per lasciare la scena a Fabrizio Benzoni. E, infatti, siccome c’era troppa sintonia le malelingue hanno fatto circolare la diceria (per ora smentita) che avrebbe preso il volo verso la Regione (poi, vabè, qualcuno fa anche notare che sia più presente in tv, radio e social di qualunque pubblicità). Il vicesindaco ha fatto capire che il prossimo sarà il suo ultimo mandato e che Benzoni riceverà il testimone politico di Bspp.

Sinistra. Non è andata così bene a Francesca Parmigiani. Che, a seconda di chi la descrive sembra a tratti il conte Dracula e a tratti Pippi calzelunghe (no a descriverla come Dracula non sono i consiglieri di opposizione). «Siamo circondati da lupetti che vogliono fare le scarpe a chi è qui da anni...» ha più volte ripetuto qualche veterano. Fatto sta che, però, ora Parmigiani è attesa a Roma. E chi sostiene, con democristiana crudeltà, che abbia compiuto «il parricidio perfetto» è cascato dal pero. Perchè (parafrasando i sostenitori) è sempre più strano «che ci sia qualcuno coerente con le idee del capo, anche dopo che il titolare le ha cambiate».

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