Gli alunni non vaccinati nel Bresciano sono 4.600

Nei dati della Regione sono 134 nell’Asst Valcamonica e 4.538 nella Ats di Brescia Ed è polemica sull’obbligo
VACCINI E SCUOLE, I DATI
AA

Secondo i dati trasmessi dalle otto Aziende sanitarie territoriali di Regione Lombardia da 632 strutture (4006 le scuole e istituti comprensivi frequentati da circa un milione e mezzo di ragazzi dai 6 ai 16 anni) sono 37.643 gli alunni che non hanno presentato, entro il 31 ottobre, la documentazione necessaria, prevista in virtù della legge Lorenzin sull'obbligo vaccinale. Come previsto non c'è il divieto alla frequenza, ma una sanzione se questi dovessero risultare inadempienti oltre il termine del 10 marzo.

Dati ufficiali. Lo ha comunicato l'assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera in seguito ai dati raccolti che riguardano il percorso scolastico dell'obbligo. Dall'ultima rilevazione sullo stato vaccinale relativa al 2016 in Regione risultavano inadempienti circa 130mila scolari. Nel mese di settembre sono state registrate 11mila prenotazioni e 4mila sono stati i casi già recuperati.

Cosa accade a Brescia. Per quanto riguarda l'Ats di Brescia, sono tuttora 4538 i non vaccinati; 134 invece quelli afferenti all’Asst della Valcamonica. Rimane acceso il dibattito sull'obbligo vaccinale che riguarda in particolare la frequenza nei nidi e nelle scuole dell'infanzia. A suscitare perplessità ed una contestazione aperta, più che l'opportunità o meno del ricorso a vaccini, è l'introduzione dell'obbligo, da molti ritenuto soppressione di una libertà soggettiva.

Contro l’obbligo. «Nessun bimbo resterà a casa dall'asilo anche se non è stato vaccinato, a meno che non lo decidano in totale libertà i genitori» afferma Alfredo Mori, responsabile del Mir di Brescia (Movimento internazionale riconciliazione) in seno al quale 20 anni fa è nato il dipartimento salute e ambiente, impegnato anche a contrastare gli obblighi vaccinali. E che oggi raggruppa più di 500 famiglie. Le famiglie. Un questionario distribuito a 700 nuclei familiari ha prodotto risposte da 244 di questi per un totale di 427 figli.

Ne è risultato che dai sei mesi a tre anni sono 28 i bambini tenuti a casa; 207 sono nelle loro scuole ma ancora non hanno ottemperato all'obbligo, pur avendo prenotato appuntamento; 64 di questi ultimi hanno ottenuto una giustificazione per problemi avuti in precedenza dai fratellini. I problemi. «Molte famiglie che seguiamo - ha aggiunto Mori - hanno avuto figli con evidenti conseguenze dopo la somministrazione. Ricordiamo molti casi di ricoveri e di invalidità legati al vaccino esavalente. E tutto è documentato». Al fianco del Mir i genitori di «No Obbligo» che insistono sulla assoluta «falsità di emergenze sanitarie in Italia - come ha precisato Ilaria Tiboni -. Bisognerebbe approfondire, invece, perché non vengono segnalati all’Aifa i tanti bambini finiti in ospedale dopo un vaccino».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia