Fisioterapista minacciato: «Paga o ti apro la pancia»

È durato più di un anno l’incubo di un professionista bresciano diventato obiettivo delle pressanti richieste di denaro di un pregiudicato
Carabinieri impegnati sulla strada - © www.giornaledibrescia.it
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Nella vita della vittima non ci sono ombre. Nessun segreto da nascondere al quale attaccarsi per costruire un ricatto. Ma il nomade di 35 anni che lo aveva messo nel mirino non ha usato strategie raffinate per tessere la sua tela. Si è basato sulla forza bruta, sull’aspetto trasandato e sulla fama criminale della sua famiglia e del campo da cui proviene per pretendere denaro: «Se non mi paghi ti apro la pancia».

È durato più di un anno l’incubo di un fisioterapista bresciano diventato, suo malgrado, obiettivo delle pressanti richieste di denaro del pregiudicato e poi vittima di una vera e propria estorsione. Ora il nomade si trova in carcere e il professionsita può tornare a guardare con serenità al suo futuro. La svolta è stata lunedì mattina.

Dopo mesi di paura la vittima ha trovato il coraggio di presentarsi in caserma dai carabinieri di piazza Tebaldo Brusato. Proprio quel pomeriggio avrebbe dovuto consegnare altro denaro al suo aguzzino e il totale, versato settimana dopo settimana, avrebbe così superato i 10mila euro. All’appuntamento per la consegna però il fisioterapista non è andato solo e quando ha consegnato le banconote è scattato il blitz e per il 35enne di origine serba si sono aperte le porte del carcere. Tutto era partito da una riabilitazione in cui il 35enne era stato seguito dal fisioterapista. In quelle sedute lo aveva messo nel mirino e capito che avrebbe potuto anche spaventarlo. Le prime sono state in realtà finte richieste di aiuto, qualche decina di euro per degli improvvisi contrattempi o problemi particolari.

Con il passare del tempo però il 35enne ha alzato il tiro, chiedendo sempre più soldi e usando sempre meno scuse. Solo le minacce. Dopo quel «se non paghi ti apro la pancia» nella vicenda sono entrati anche i carabinieri ed è arrivata la svolta. L’uomo deve rispondere del reato di estorsione.

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