Discoteca Paradiso: «Chiudere il locale? Non se ne parla»

«Non chiudiamo - dice il fondatore e titolare, Claudio Correnti -. Il Paradiso c’è stato, c’è e ci sarà per i prossimi anni»
PARADISO: "NOI NON CHIUDIAMO"
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A dj Gola era andata in tilt la consolle, ai proprietari del locale era cascato il cielo in testa. Anzi, il Paradiso. Quando nei giorni scorsi è uscita in commissione urbanistica l’ipotesi che la discoteca potesse chiudere per fare spazio a aree verdi e attività sportive, connesse al futuro Parco delle Cave, i diretti interessati hanno pensato a uno scherzo.
«Non chiudiamo - dice il fondatore e titolare, Claudio Correnti -. Il Paradiso c’è stato, c’è e ci sarà per i prossimi anni».

Nel piano dei servizi del Pgt la Loggia ha previsto strutture per lo sport nell’area del parcheggio, mentre gli spazi dove sorge il Paradiso dovrebbero essere rinaturalizzati. Prati e piante dove adesso risuona ancora l’inno «Everybody dance now!». In cambio, la proprietà verrebbe compensata con 3.500 metri quadri edificabili in altre zone della città.

«A noi però il Comune non ha chiesto nulla», prosegue Correnti. È dal 1982 che i bresciani ballano al «Para», le ipotesi uscite hanno preoccupato i più affezionati. «Ci hanno chiamato per sapere quando sarebbe stato demolito il locale, quando sarebbe stata l’ultima sera - racconta Claudia Volta, moglie di Correnti e titolare -. Abbiamo dovuto rassicurare i clienti, ma anche i nostri dipendenti, sono una cinquantina».

Aldo Boifava, presidente della commissione urbanistica della Loggia, prova a ridimensionare la questione: «Non vogliamo abbattere la discoteca. Nel piano è stata inserita la possibilità di ridisegnare la zona con le compensazioni urbanistiche, ma il Paradiso può restare aperto fino a quando i proprietari lo vorranno».
Allarme rientrato, dunque, per Correnti, un passato da calciatore e un presente da 74enne che non sembra invecchiare mai. Nel 1982, dopo il Kalua di Orzinuovi e il Number One di Corte Franca, ebbe l’intuizione assieme al socio Mario Basalari di comprare un ex parco dei divertimenti per bambini, l’Hobbyland, per farci una discoteca. Costò 500 milioni di lire. Dopo 33 anni è ancora lì, con la moglie conosciuta dietro al bancone, e può preparare la festa di compleanno del locale, il prossimo 11 settembre. E Gola, lo storico dj, può rimettersi le cuffie.

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