Depositi di auto in disuso, l'allarme: «Sono bombe ecologiche»

La Prefettura ha iniziato un lavoro per controllare e fare sgomberare i depositi pericolosi. A condurlo è il Nucleo ambientale attivo da aprile
AEREI PER I CONTROLLI AMBIENTALI
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«I depositi di auto in disuso sono potenziali bombe ecologiche»: ne è convinto il prefetto di Brescia, Attilio Visconti, che al tema sta dedicando una particolare attenzione. Sono 2.500 le vetture presenti nei depositi tra città e provincia: la Prefettura ha inviato ai proprietari di questi spazi una richiesta perché presentino la documentazione relativa al materiale conservato. Nell’opera di ricognizione sono coinvolti anche i Comuni: ai sindaci viene infatti richiesto di sgomberare i depositi pericolosi.

L’operazione fa parte del più vasto lavoro per contrastare l’inquinamento a Brescia, iniziato lo scorso aprile con l’istituzione del Nucleo operativo ambientale all’interno della Prefettura. Complessivamente, sono 250 gli impianti controllati in sette mesi, 36 dei quali considerati ad alto rischio e altri 105 soggetti ad Aia, autorizzazione integrata ambientale. Si è trattato di controlli cosiddetti speditivi, veloci e effettuati senza preavviso, che hanno generato 15 denunce penali e una trentina di sanzioni amministrative. 

Del nucleo fanno parte Questura, Carabinieri forestali, Guardia di Finanza, Arpa, Provincia, Ats e Comune di Brescia. Il lavoro comprende anche il censimento delle discariche e dei siti potenzialmente idonei ad ospitare rifiuti in modo abusivo. Per il controllo del territorio ci si serve dell'elicottero dei Carabinieri e della mappatura satellitare del territorio finanziato da Regione Lombardia con il progetto Savager. Le foto satellitari hanno però dei limiti che il prefetto vorrebbe superare stringendo un accordo con l'Aeronautica militare.

 

 

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