Caritas: i nuovi poveri chiedono viveri, lavoro e pc per i figli

Emerge dal recente report Danesi, vicedirettore: «Temo un ulteriore aumento delle richieste»
BOOM DI RICHIESTE DI AIUTI
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Chiedono viveri, aiuti economici, computer per la didattica a distanza. Ma soprattutto chiedono lavoro, ora che il tasso di disoccupazione in Italia inizia a crescere a ritmi vertiginosi. I nuovi poveri a causa della crisi economica innescata dal Coronavirus aumentano in tutta Italia, e ora si fanno sentire anche a Brescia. A lanciare l’allarme, per la Giornata mondiale di contrasto alla povertà, è la Caritas italiana in parallelo alla Caritas Diocesana di Brescia, che ha diffuso i risultati del terzo monitoraggio sulle difficoltà sociali nel Bresciano ai tempi del Covid-19.

Il report, a cui hanno partecipato 70 Caritas locali (su circa 100) rimaste operative durante l’emergenza, fotografa un quadro di impoverimento crescente nel nostro territorio. Chi chiede aiuto oggi è qualcuno che non l’aveva mai fatto prima: per il 90% delle Caritas sono volti nuovi quelli che si presentano agli sportelli. 

Rispetto ai primi due monitoraggi della Caritas, pubblicati il 14 e il 31 maggio, diminuisce la richiesta di viveri, che a ridosso del lockdown ondeggiava tra il 90 e il 100%. Un calo, però, che non coinvolge la Mensa Menni, che fra giugno e settembre ha offerto un pasto caldo al 40% in più delle persone rispetto al 2019. A impressionare però oggi è il numero che racconta lo stato drammatico dell’occupazione: le domande per un posto di lavoro sono balzate infatti dal 45% di maggio al 65% di inizio ottobre.

 

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