Brescia dice addio al giornalista Ferruccio Peroni

Esperto di economia, cominciò al Giornale di Brescia. Giovedì i funerali
Una recente immagine di Ferruccio Peroni -  © www.giornaledibrescia.it
Una recente immagine di Ferruccio Peroni - © www.giornaledibrescia.it
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La vita non è stata generosa con Ferruccio Peroni, mancato ieri a 71 anni dopo una lunga malattia e dopo aver perso, il 28 luglio di un anno fa, la moglie, signora Chiara Onofri, da cui aveva avuto i tre figli Benedetta, Pietro e Lucia. Al Giornale di Brescia - direttore Gian Battista Lanzani - era arrivato nel 1978 come praticante alla redazione della provincia, nel 1980 aveva sostenuto l’esame per diventare giornalista professionista insieme ad altri due brillanti colleghi bresciani: Massimo Bongiovanni de Il Sole 24 ore e Claudio Baroni che del Giornale di Brescia sarebbe poi diventato vice direttore.

Ferruccio aveva frequentato le medie alla Foscolo dove da ragazzo, nei campetti di via San Rocchino ancora non edificati, il sabato pomeriggio si giocava a pallone e Ferruccio ci sapeva fare guadagnandosi, per i calzettoni sempre bassi e la maglia viola, il soprannome di Hamrin. Dopo le medie l’Arnaldo e il Collegio navale Morosini di Venezia iniziando quindi la carriera giornalistica a metà degli anni Settanta scrivendo per il Giornale di Brescia, collaborando nel tempo con Panorama, il Corriere della sera, Avvenire, il Mondo, Gente Viaggi, Il Riformista, Città & Dintorni, Finanza & Mercati.

Lasciato il Giornale di Brescia nel 1986 era passato a Italia Oggi, diretto da Marco Borsa, che quell’anno aveva fondato il nuovo quotidiano economico in cui Ferruccio rimarrà fino al 1989, anno del suo ingresso in Fortune, periodico di economia, versione italiana della join venture tra Time Warner e Mondadori, primaria rivista del settore economico da dove, nel 1992, passerà a Espansione - sempre diretto da Marco Borsa - periodico italiano di management. Erano le stagioni in cui le cronache economiche stavano guadagnandosi faticosamente il dovuto spazio su quotidiani e periodici. Nel 1994 - lasciata Espansione - Ferruccio Peroni assume la carica di responsabile dell’ufficio stampa del Ministero dell’industria e, parallelamente, quella di segretario particolare del ministro Vito Gnutti, seguendo i primi processi di privatizzazione di asset pubblici; un mandato che anticiperà quello di responsabile delle relazioni istituzionali e della comunicazione interna e finanziaria del gruppo Mondadori, entrando quindi, per conto di Leonardo Mondadori, nel cda della Fondazione Rosselli. Sono mandati che anticipano il passaggio di Ferruccio dal giornalismo alla comunicazione, che lo vedrà impegnato dal 2000 al 2003 con X-TraWeb, con sede a Milano, attiva nell’information technology: nell’organizzazione di numerosi convegni tra cui quello dal titolo «Fare cultura rende», nel lancio - egli che era appassionato suonatore di batteria - del Festival della musica di Mantova.

Nel 2010 ha fondato la Ferruccio Peroni Comunicazione economia e politica dopo una lunga esperienza nella Peroni & Vitale. I funerali saranno celebrati questo giovedì, alle 15 in Sant’Alessandro. Ora ti sia lieve la terra, caro amico.

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