Ats si prepara all’autunno e recluta nuovi medici Usca

Sul sito dell’Agenzia le manifestazioni di interesse con adesione entro il 30
Una visita a domicilio di un medico dell’Unità speciale - Foto © www.giornaledibrescia.it
Una visita a domicilio di un medico dell’Unità speciale - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Rafforzare l’assistenza sul territorio. Questo è uno degli impegni del piano territoriale che la Regione sta stendendo - dovrebbe essere deliberato a fine mese - per non farci trovare impreparati ad una eventuale recrudescenza del virus. Va in questa direzione la «manifestazione d’interesse per incarico medico Usca (unità speciale di continuità assistenziale)» pubblicato ieri sul sito di Ats Brescia (www.ats-brescia.it).

L’adesione deve essere trasmessa entro le ore 12 del 30 luglio 2020 all’indirizzo cureprimarie@ats-brescia.it indicando nome, cognome, recapito telefonico, età anagrafica al conseguimento della laurea, voto di laurea e data del conseguimento della stessa. Si legge nella comunicazione: «Ats Brescia sta valutando la possibilità di potenziare il Servizio garantito dalel Unità speciali di continuità assistenziale già istituite sul territorio dell’Agenzia in applicazione al decreto legge del 9 marzo e alla delibera di Giunta regionale del 23 marzo».

Ad oggi le postazioni Usca di Ats Brescia hanno sede negli ambulatori di continuità assistenziale di Brescia, Orzinuovi, Montichiari, Palazzolo sull’Oglio e Gavardo. In queste sedi, i medici operativi nelle Unità speciali sono in totale nove. Scrive Ats: «In base alle eventuali necessità che saranno rilevate, potranno essere attivate ulteriori prestazioni o incremento il numero di medici per postazione. Il potenziamento del servizio quale previsto dipenderà ovviamente anche dalla possibilità di reclutare nuovi professionisti disponibili e in quale misura; è per indagare questa disponibilità che pubblichiamo la manifestazione di interesse».

Il medico Usca è dedicato alla gestione del paziente Covid-19, o sospetto tale, e la sua prestazione viene attivata dal medico di Medicina generale o dal pediatra di libera scelta del paziente o su segnalazione del medico di assistenza turistica. «Le Usca possono essere attivate solo dal medico, alle quali chiede di recarsi a domicilio di un paziente positivo - continua il dg -. Se le visite sono contenute, vuol dire che lo stesso medico di famiglia è riuscito a seguire personalmente i propri assistiti o con visite a casa o attraverso la telemedicina».

In base al decreto, poi convertito in legge, la dotazione massima è di un medico Usca ogni 50mila abitanti, quindi massimo 24 nel Bresciano. Ne sono stati attivati 9 su quattro sedi: due a Montichiari, due a Orzinuovi, 2 a Palazzolo e 3 a Brescia. Le Usca sono state istituite per consentire al medico di medicina generale o al pediatra di libera scelta o al medico di continuità assistenziale di garantire l’attività assistenziale ordinaria nella gestione domiciliare dei pazienti affetti da Covid-19 che non necessitano di ricovero ospedaliero. Chi sono. Dell’Unità speciale, attiva dalle 8 alle 20 sette giorni su sette, fanno parte medici titolari o supplenti di continuità assistenziale; medici che frequentano il corso di formazione specifica in medicina generale; i laureati in medicina abilitati e iscritti all’ordine di competenza.

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