Agenti-robot in volo: i droni pronti a «pattugliare» la città

Al comando di via Donegani le prime prove tecniche, entro fine mese il corso per i piloti a Sanpolino
AGGIORNAMENTO PER LA LOCALE
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Junior, Horus 1 e iHorus 2: sono loro i nuovi agenti-robot della Polizia locale: al momento devono ancora ambientarsi e integrarsi con la squadra, ma già da qualche giorno fanno parte a pieno titolo della Polizia locale.

I tre droni - acquistati grazie ad un bando regionale e voluti dalla Loggia al posto di altrettante nuove telecamere per la videosorveglianza - saranno «inseriti» nei turni di pattuglia fra pochissimo: entro la fine del mese, infatti, inizieranno i due moduli di formazione dei primi quattro agenti-piloti e da dicembre la sicurezza... inizierà a volare alto.

Il «campo addestramento» sarà allestito a Sanpolino, dove si terranno le lezioni frontali con Enac; le prove pratiche e gli esami per Horus1 e 2 «dovranno poi tenersi in un raggio di 25 km, ma non escludiamo che si possano svolgere proprio in un’area sgombra del quartiere» spiega il commissario Fabio Zanotti, responsabile del Nucleo informatico-tecnologico della Locale e «padre» del progetto Horus.

Non tutti, infatti, possono azionare un drone di queste dimensioni e così pesante: concepito in tutto e per tutto come un velivolo, per pilotarlo sono necessari corsi, autorizzazione, brevetto, certificato medico, copertura assicurativa e un preciso piano di volo.

«I due droni più grandi sono predisposti anche per il pattugliamento notturno e Horus1 resiste anche alle basse temperature - sottolinea il commissario -: il suo sistema di autoriscaldamento resiste fino a una temperatura di -20°C». Le regole. Ed è proprio lui, Horus1, il leader della terna. Il perchè è presto detto: in soli quattro secondi è in grado di arrivare da 0 a 80 km orari, trasmettendo le immagini in altissima risoluzione tanto sullo schermo dell’agente-pilota quanto, in tempo reale, sui monitor del

Non solo. Horus1 è strutturato con doppio radiocomando e due telecamere «a bordo»: la prima, più piccola, frontale; la seconda, con tanto di zoom, nella parte inferiore. Nessuno dei tre infiltrati speciali sarà utilizzato per «catturare» eventuali violazioni al Codice della strada: agli automobilisti, insomma, non pioveranno multe dal cielo come in altre città d’Europa. Ma la privacy? E cosa succede in caso di imprevisti?

«Per quanto riguarda la privacy - precisa Zanotti - sono concepiti esattamente come i sistemi di videosorveglianza: l’unica differenza è che sono mobili, quindi saranno apposti dei cartelli alle porte della città che avvisano i cittadini del possibile utilizzo di droni da parte della Polizia locale». La nuova «flotta» è poi pronta anche all’evenienza guasto o disguido: «Ai lati del velivolo - conclude il commissario - sono posizionati due paracaduti balistici: in caso di sos, il motore si spegne e si avvia l’atterraggio di emerenza».

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