Abuso di droga tra i ragazzini, aumentano i disturbi mentali

Cannabinoidi, ma anche coca, oppiacei e sostanze sintetiche: oltre duecento giovani hanno chiesto aiuto all'Ats per uscire dalle dipendenze
AA

Più di duecento minorenni, per l’esattezza 209, per l’82,3% maschi, si sono rivolti lo scorso anno ai servizi per le dipendenze sul territorio di Ats Brescia, per problemi legati all’abuso di sostanze stupefacenti.

Di questi, 58 avevano 18 anni, 7 avevano 14 anni, i restanti distribuiti in modo uniforme nella altre classi d’età. Il 79% del totale è stato seguito dai servizi per problematiche connesse all’uso di cannabinoidi, il 5% all’uso di cocaina, il 3% all’uso di oppiacei e solo il 2% per problemi legati all’alcol.

Sono alcuni dei dati presentati ieri al convegno «Neuropsichiatria e dipendenze: dialoghi terapeutici tra gli attori della rete di Ats Brescia», promosso da Ats . Allarmante il quadro presentato. Le sostanze utilizzate tra i giovani spesso non sono più quelle tradizionali, ma nuove sostanze psicoattive non facilmente note a forze dell’ordine e operatori, e non sempre rilevabili nei comuni quadri tossicologici. Acquistabili a basso costo online e difficilmente tracciabili, comprendono cannabinoidi sintetici, mefedrone e derivati, e fenetilamine.

A queste nuove categorie di sostanze sono imputabili gravi alterazioni psicopatologiche responsabili dell’aumento dei casi di disturbi mentali tra i giovani e giovanissimi. In questo quadro, specifica un comunicato diffuso da Ats al termine dei lavori, «il ruolo di Ats si caratterizza, oltre che per la funzione di governance, anche per la promozione e l’integrazione della rete territoriale»: Ats, Asst, servizi multidisciplinari integrati. Tra le finalità dell’incontro di ieri, la collaborazione tra i servizi coinvolti nella presa in carico di minori multiproblematici e loro famigliari, e individuare specifiche strategie d’intervento.

 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia