A Desenzano e Cellatica la logistica di truffe milionarie

Il sodalizio criminale acquistava beni per milioni di euro, non li pagava e li rivendeva in nero
Foto © www.giornaledibrescia.it
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A Desenzano avevano trasferito la loro cabina di regia. A Cellatica uno dei loro depositi. Grazie ad un accurato maquillage fiscale di aziende arrivate ad un passo dalla decozione erano riusciti ad acquistare ingentissimi quantitativi di merce di ogni genere, da rivendere in nero.

Secondo l’accusa non hanno pagato né i loro fornitori, né tanto meno le tasse. Il meccanismo truffaldino ha consentito loro di fare business milionari a danno di una sessantina di operatori lasciati senza merce e senza il controvalore economico e - alcuni - anche senza la possibilità di ricorrere ai ristori che il governo ha attivato per far fronte alla crisi.

Il loro gioco è finito all’alba di lunedì. Si sono trovati a tu per tu con gli uomini della Guardia di Finanza della compagnia di Este (Padova). Le Fiamme Gialle hanno notificato loro un’ordinanza cautelare, scaturita dall’inchiesta della procura patavina per associazione per delinquere finalizzata alla truffa.

Ai domiciliari ci è finito il rappresentante legale di un centro di elaborazione dati di origini milanesi. Mentre per due buyer è scattato l’obbligo di presentazione quotidiana all’autorità giudiziaria. 

In tutto dodici gli indagati. Al vertice del sodalizio un affiliato al clan Mazzei di Cosa Nostra catanese. 

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