Bassa

Libera, senza casa dopo il rogo: «Aiutatemi a restare»

L’Aler le ha trovato una sistemazione a Castegnato ma è lontana dagli affetti e dalla sua rete di aiuto
Ha 86 anni. Libera Cropelli abitava in via Dante da trent’anni - © www.giornaledibrescia.it
Ha 86 anni. Libera Cropelli abitava in via Dante da trent’anni - © www.giornaledibrescia.it
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L’incendio che ha devastato la palazzina popolare di via Dante, lo scorso 1 agosto a Pontoglio, ha lasciato sette famiglie, per un totale di 18 persone, senza casa. Da quel giorno, gli inquilini evacuati sono ospitati, a spese di Aler, in un albergo bergamasco a due passi dal confine bresciano. A tutti è stata trovata una sistemazione, ma c’è una persona che proprio è impossibilitata a muoversi.

Si tratta dell’86enne Libera Cropelli, pontogliese che viveva insieme al nipote in un appartamento al piano terra del condominio andato in fiamme. La sua situazione è la peggiore. Non perché nessuno si sia curata di lei - gli operatori Aler si sono mossi per trovarle una nuova casa - ma perché è l’unica ad avere esigenze speciali. «Nel settembre del 1996 sono rimasta vittima di un incidente domestico. Sono caduta e ho subìto diverse operazioni alle gambe: da quel momento ho notevoli problemi motori e necessito di cure e aiuto anche nelle piccole faccende domestiche. Qui, in albergo, tutti mi stanno trattando benissimo, ma potrò restare solo fino al 24 agosto: poi non avrò un luogo dove andare. Potrei andare da mio figlio, ma non c’è spazio e dovrei dormire sul divano, il che mi causa problemi alla schiena».

Alla signora Libera l’Aler ha trovato un nuovo alloggio, come a tutti gli altri sfollati, ma a Castegnato, a 26 chilometri dal suo paese. «Aler purtroppo non ha a disposizione un appartamento più vicino a Pontoglio e sembra che non vi siano altre case popolari comunali libere in zona - spiega l’anziana -. Non posso trasferirmi così lontano dai miei familiari e la rete di aiuti su cui faccio quotidianamente affidamento è composta da persone di Pontoglio. Ho problemi seri alle gambe e rischio che mi cedano da un momento all’altro. Vivevo in quella palazzina da trent’anni. Dovrò rifiutare il nuovo alloggio perché sarebbe pericoloso per me stare così lontano».

La signora Libera, donna tenace, sveglia e molto gentile, ha quindi voluto lanciare un appello a chiunque nel- l’Ovest possa darle una mano: «Non chiedo di restare per forza a Pontoglio, ma almeno nelle vicinanze - ha concluso la donna, che ha festeggiato il suo 86esimo compleanno in hotel, due giorni dopo il rogo -. Prendo una piccola pensione e l’accompagnamento, quindi posso pagare un affitto, ma non ho la possibilità di anticipare una caparra, come invece le agenzie mi stanno chiedendo. Molte delle mie risorse sono usate per aiutare i miei familiari. Spero di poter trovare una nuova casa».

 

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