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Farmaci letali, il dottor Mosca chiede il processo

Accusato di duplice omicidio volontario, primario facente funzioni del pronto soccorso di Montichiari, rinuncia all’udienza preliminare
Il dottor Carlo Mosca - Foto © www.giornaledibrescia.it
Il dottor Carlo Mosca - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Ha chiesto il processo immediato. L’udienza preliminare, in programma ieri, è quindi saltata e non sarà celebrata. Il dottor Carlo Mosca, primario facente funzioni del pronto soccorso di Montichiari accusato di duplice omicidio volontario per aver somministrato farmaci letali a due pazienti ricoverati nella primavera del 2020 per Covid-19, sarà in aula il primo dicembre prossimo. Lo farà davanti alla Corte d’assise presieduta da Roberto Spanò.

Il 48enne medico cremonese, agli arresti domiciliari dal dicembre dello scorso anno e da allora sospeso dall’incarico, ha deciso di saltare il passaggio davanti al giudice dell’udienza preliminare solo nei giorni scorsi. La sua scelta processuale non è del tutto inedita a Brescia (la stessa fecero anche le maestre e i bidelli accusati di abusi sessuali a danno dei mabini dell’asilo Sorelli e poi assolti), anche se è sicuramente inusuale che un imputato decida di rinunciare alla verifica in aula della fondatezza dell’accusa e alla possibilità di incassare - almeno in linea teorica - il proscioglimento. I precedenti appuntamenti in aula non si sono chiusi con l’esito atteso dal primario cremonese, difeso dagli avvocati Michele Bontempi e Elena Frigo. Non sono andati a buon fine né l’interrogatorio davanti al giudice che firmò l’ordinanza di custodia cautelare, né il ricorso al Tribunale del Riesame, né quello per Cassazione. Tutti i giudici della fase cautelari sino ad ora hanno respinto la sua ricostruzione.

Per dimostrare di essere innocente - cosa che ha sostenuto sin dal primissimo momento - il medico 48enne non ha strada diversa dal dibattimento. Il sostituto procuratore Federica Ceschi gli contesta il duplice omicidio volontario aggravato e il falso ideologico. Anche se avesse voluto percorrere quella strada, non avrebbe potuto chiedere il processo abbreviato. Il codice lo esclude nel caso di delitti - come l’omicidio volontario aggravato - che prevedono la condanna alla pena dell’ergastolo.

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