Bassa

Biodigestori, il caso entra al Pirellone con un'interpellanza

Tedaldi, De Pietro e Girelli chiedono di valutare gli impianti di rifiuti caso per caso
Da sinistra Cristina Tedaldi, Gianantonio Girelli e Rossella De Pietro © www.giornaledibrescia.it
Da sinistra Cristina Tedaldi, Gianantonio Girelli e Rossella De Pietro © www.giornaledibrescia.it
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«Istituzioni e cittadini devono lavorare insieme, per una normativa che risolva il problema una volta per tutte. Se no avremo sempre soluzioni tampone e ogni volta saremo daccapo, perché il problema che oggi è di Leno, domani potrebbe essere di Ghedi, Montichiari, Orzinuovi. Ovviamente, devono essere coinvolti gli enti locali, a partire dai Comuni».

Parole del sindaco di Leno Cristina Tedaldi, dell’assessore Rossella De Pietro e del consigliere regionale Gianantonio Girelli, che intervengono così in merito alla richiesta di realizzare due biodigestori di Forsu (frazione organica del rifiuto solido urbano): uno a sud, l’altro a nord di Leno. Richiesta per il momento «congelata», in attesa di un chiarimento che dovrebbe arrivare dal Ministero.

«Il fatto - dice il sindaco - è che la normativa lascia aperto uno spiraglio a chi vuole fare impianti del genere. In parole povere, infatti, dice che non si può consumare terreno agricolo, fatta eccezione che per questo genere di impianti». «Non abbiamo pregiudizi contro i biodigestori - precisa l’assessore -, ma è chiaro che si deve valutare caso per caso. È impensabile realizzare un impianto del genere in una zona che ha tanti allevamenti, un’alta concentrazioni di nitrati e le falde a meno di un metro dal terreno».

Dal canto suo, Girelli ha presentato un’interpellanza per impegnare il Pirellone su due punti. Primo: con espresso riferimento ai due impianti di Leno, «chiedo alla giunta regionale quali azioni intenda mettere in campo per escludere ogni possibile ed eccessivo consumo di suolo agricolo su tale territorio». Secondo: «Chiedo inoltre se gli assessori non intendano procedere con una modifica del Piano regionale di gestione rifiuti e delle bonifiche, che permetta di contingentare a scala territoriale la realizzazione e l’esercizio di impianti a matrice Forsu in ambiti ad elevato valore agricolo e paesaggistico ambientale, e con quali tempistiche».

 

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