Ruba nella casa dei titolari che però non lo possono licenziare

Una vicenda di fiducia tradita e di regole che non ammettono deroghe accaduta a Sant'Apollonio
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Storia di un furto ai danni dei propri datori di lavoro. Un lumezzanese, operaio da quindici anni nella fonderia dei Fratelli Forelli a S. Apollonio, si informa, con aria apparentemente distratta, circa la presenza - in un fine settimana - dei due principali nella loro casa che si trova fuori dall'abitato della frazione. Saputo che uno raggiungeva il mare e l'altro la montagna, verso le ore tre della notte successiva, ha facile ragione del muro di cinta, della porta d'ingresso dell'appartamento al piano terra, col piede di porco, prelevato addirittura nell'officina dove lavora, scassina le porte interne chiuse a chiave e mette tutto soqquadro.
 
Accortosi delle telecamere, le distrugge e preleva la registrazione compromettente. Non pago, sale la scala esterna fino all’ingresso dell’abitazione superiore, ma è blindata e non cede. Allora il dipendente dalle mani… irrequiete, s’arrampica sul poggiolo e riesce a sfondare la porta finestra. Vano il velleitario tentativo di aprire la cassaforte pesante tre quintali. Se ne va poi con gioielli, qualche contante e biancheria intima femminile. Conseguente la denuncia ai carabinieri lumezzanesi. I quali, dopo breve tempo, convocano i fratelli Forelli e consegnano loro il supporto con le immagini del sistema di videosorvegliana che, dicono, è ritrovato da una persona mentre tagliava l’erba d’un praticello.
 
Il disco non risulta deteriorato e le immagini appaiono abbastanza nitide. I derubati convocano il dipendente che si vede in tuta bianca e berretta in testa per cui non può che ammettere d'essere il ladro. I due fratelli chiedono la restituzione della refurtiva, ma è già volata dai ricettatori. Il primo pensiero è il licenziamento, però la legge lo impedisce. Da parte sua il dipendente non si presenta più al lavoro e allora, passata la rabbia, i due fratelli si rassegnano e compiono un gesto quasi incredibile: «Se il dipendente vuole tornare al lavoro siamo disposti a prenderlo ancora in carico», confermano a se stessi prima che agli altri. Un atto generoso, dettato forse anche dall'impotenza di fronte alla legge. Atto che, a quanto sembra, non verrà colto dal diretto interessato. 

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