L'orto solidale cresce e lancia il mercato chilometro zero

Il comune e la cooperativa che gestisce il progetto puntano all'autosostentamento del progetto
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Nato tre anni fa in via sperimentale per tendere una mano alle persone in difficoltà, il progetto «Orti solidali» di Villa Carcina - messo in campo dall’assessorato ai Servizi sociali di concerto con alcune realtà - si sta rivelando sempre più una proposta vincente. Al punto che ora il Comune mira a sviluppare la cosiddetta «fase 2»: affiancare agli orti solidali una sorta di mercato a chilometri zero che ne consenta, anche solo in parte, l'autofinanziamento.
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Per intraprendere questo secondo step, l’assessorato guidato da Moris Cadei ha rinnovato (a partire dall’1 settembre) la convenzione con la cooperativa La rete, che si impegnerà nella gestione del progetto sociale per i prossimi cinque anni. Un successo, quello degli orti solidali, che procede a passi piccoli, ma allo stesso tempo eccezionali, come quelli compiuti da chi lavora la terra di questo appezzamento di 3mila metri quadrati accanto alla pista ciclabile di Cogozzo: persone fragili, disoccupati e richiedenti asilo, ma anche semplici cittadini
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Ora i tempi dovrebbero essere maturi per mettere le ali al progetto e dargli continuità nel tempo, avviandolo verso l’autosostentamento. «Il succo della fase due - chiarisce Cadei - consiste nel mettere in commercio in loco i prodotti ricavati dall’orto, dando vita ad un mercato a chilometro zero i cui proventi possono essere reinvestiti nel progetto».
 
 

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