Valsabbia

Vecchio teatro, la rinascita passa dal bando

Il progetto inserito tra i lavori finanziabili dalla Fondazione Comunità bresciana
La struttura fu trasformata in un magazzino - © www.giornaledibrescia.it
La struttura fu trasformata in un magazzino - © www.giornaledibrescia.it
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Potrà tornare presto agli antichi fasti il vecchio teatrino di Bione, quello che ha cresciuto generazioni di compagnie teatrali e che dagli anni Novanta del secolo scorso è stato trasformato in un magazzino. È questa la grande speranza di un comitato nato per l’occasione e che, insieme alla parrocchia proprietaria dell’immobile, da un anno a questa parte sta facendo opera di sensibilizzazione per raggiungere l’importante obiettivo.

E nei giorni scorsi il comitato ha fatto un colpaccio, riuscendo ad inserire la ristrutturazione del vecchio teatro fra i progetti finanziabili con un bando della Fondazione della Comunità bresciana. Significa che per ogni euro raccolto dai promotori sul progetto di recupero, la Fondazione ne mette uno a sua volta, contribuendo dunque in maniera significativa al restauro della struttura. Va da sé che con questa modalità di raccolta fondi, i donatori, siano essi persone fisiche, enti oppure imprese, potranno usufruire di speciali benefici fiscali.

Insomma, il vecchio teatro della Pieve, che nella seconda metà del secolo scorso ha avuto un ruolo fondamentale per la crescita culturale del centro valsabbino, ospitando la proiezione di film, concerti, riunioni a tema, premiazioni, ma soprattutto commedie popolari, potrebbe riprendersi il suo storico ruolo. Lo vorrebbero tanto i commedianti della Compagnia teatrale «Ghe sum a nòter», bionesi, che da qualche tempo ogni anno mettono in scena una nuova commedia, ma sono costretti a eseguire le prove in case private e gli spettacoli, poi, in anonimi stanzoni conciati alla bisogna.

Sono stati loro i primi a lanciare l’idea, sposata poi da Davide e Fabio che hanno coinvolto a loro volta i tecnici Lorenzo e Daniele, capaci poi di produrre un vero e proprio progetto. L’ultima parola spettava infine a don Aurelio Cirelli, che ha dato il suo assenso purchè non si venga ad appesantire la situazione già debitoria della parrocchia, dovuta alle conseguenze del recente terremoto. In questi giorni è in distribuzione un opuscolo che spiega come partecipare all’iniziativa. Se sono rose...

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