Valsabbia

Schiacciato dalla pianta, domani l'ultimo saluto a Claudio

La salma è stata traslata nell’obitorio della Domus Salutis, in via Costalunga a Brescia. Domani alle 10,30 saranno celebrate le esequie
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Burbero nella scorza, simpatico a pochi, ma assai generoso con gli amici. Così, chi lo conosceva bene, ricorda la figura Maurizio Ghidini, il 58enne ucciso mercoledì nei boschi di Forno d’Ono dal ceppo del frassino che stava tagliando con la motosega: gli è rotolato addosso e non gli ha lasciato scampo. Separato dalla moglie aveva una figlia che vive in Olanda. Tutti lo chiamavano Claudio, fin da quando era piccolo, per un vezzo di famiglia di assegnare nomi diversi da quelli registrati all’anagrafe.

La salma è stata traslata nell’obitorio della Domus Salutis, in via Costalunga a Brescia. Domani alle 10,30 saranno celebrate le esequie, nella chiesa di fronte al cimitero Vantiniano. 
Maurizio (Claudio) Ghidini era uno stimato professionista: immobiliarista prima e impresario edile poi, con la crisi dell’edilizia aveva accettato di lavorare come geometra per una ditta che aveva molte commesse all’estero. Viaggiava molto, era appena tornato dalla Romania, in attesa di ripartire per gli Stati Uniti. Si è fermato nei boschi della Pertica, che amava tanto. 

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