Valcamonica

Rifiuti: bollette congelate, ma non per i commercianti

Novità in arrivo a Artogne con il nuovo piano di gestione della Tari. Probabile l'arrivo di una mini stangata per le attività commerciali
Il Comune di Artogne è pronto all’azione sul tema Tari a Montecampione
Il Comune di Artogne è pronto all’azione sul tema Tari a Montecampione
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Nessun aumento sulla bolletta dei rifiuti per i duemila consorziati. Una (probabile) mini stangata in arrivo per le attività commerciali. E, per tutti, la garanzia di continuità nel servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti che resterà in carico a Vallecamonica Servizi con le stesse modalità adottate fino ad oggi.

Sulla questione Tari di Montecampione, il Comune di Artogne ha pronta la sua strategia: il silenzio (anche mediatico) del sindaco Barbara Bonicelli dopo gli attacchi e il corteggiamento «freddo» da parte del direttivo del Consorzio di Montecampione, non è sinonimo di confusione o paura. Il prossimo 29 marzo, la Giunta artognese approverà il bilancio con il nuovo piano di gestione della Tari che, salvo sorprese, toglierà al Consorzio dei residenti la partita economica e organizzativa riguardante la gestione dei rifiuti.

«Ci obbliga la legge - è il mantra che arriva dagli uffici del municipio -. La normativa 2014, dopo lo scandalo legato alla terra dei fuochi, vieta ai Comuni di delegare ad associazioni o a consorzi privati la gestione del ciclo legato alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti».

Insomma, tocca al Comune appaltare il servizio e riscuotere le bollette: pena, il rischio di finire in tribunale. La soluzione scelta dagli amministratori sarebbe già decisa (ma non c’è alcuna conferma ufficiale): nessun aumento dei costi a carico dei proprietari degli appartamenti di Montecampione e garanzia del servizio cucito su misura per la località, con passaggi intensi e mirati nei periodi dell’anno di maggior afflusso. Quindi, quello che si paga oggi si pagherà domani, anche se in una cassa diversa.

Diverso il discorso per i commercianti di Montecampione che vedranno lievitare la bolletta, anche se non si sa in quale percentuale. Resta da capire cosa succederà al consorzio dei residenti che gestisce tutti i servizi dell’altopiano: lo statuto prevede lo scioglimento in caso di «interferenze» esterne. Se così fosse sarebbe un problema sia per i consorziati che per il Comune che dovrebbe occuparsi di una miriade di lavori e manutenzioni costose. Resta da giocare la carta della modifica dello statuto: ma, per ora, su questo punto il consorzio non vuole cedere.

 

 

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