Valcamonica

Profughi, a Temù è scontro tra sindaco e Lega

Oggetto del contendere è il presidio in piazza che la Lega ha previsto per domani alle 17 e che il sindaco Roberto Menici ha vietato
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Quella manifestazione non è da fare. È scontro aperto in alta Valcamonica tra l’onorevole Davide Caparini e i sindaci dell’Unione dei Comuni.

L’oggetto del contendere è il presidio in piazza a Temù che la Lega ha previsto di organizzare per domani alle 17 e che il sindaco Roberto Menici, presidente dell’Unione, ha vietato. 

L’autorizzazione è stata richiesta in prefettura, ma non in Comune, e il primo cittadino l’ha appreso solo dai social network. «Rispetto la libertà di opinione e riunione - dice Menici - ma siamo "padroni in casa nostra" e non voglio che in una giornata già piena di appuntamenti e turisti la nostra località possa essere danneggiata e strumentalizzata». 

Per questo stamattina emetterà un’ordinanza di chiusura della piazza, mentre ha intimato a Caparini di non occupare la carreggiata e interrompere il traffico, perché ciò costituirebbe un reato, diversamente «saranno gli amministratori dell’alta Valle a chiudere la strada a lui».

Nella località turistica in questi giorni sono presenti oltre seicento atleti per i mondiali di pattinaggio e diversi altri avventori per il Green party: «Non capisco perché non vadano a protestare nei Comuni governati dalla Lega dove i profughi sono ospitati: a Temù non ce ne sono ed è solo una pagliacciata» conclude Menici.

Nel frattempo, tutto il territorio bresciano è in fermento per la vicenda dei richiedenti asilo. Ieri sono stati inviati in un albergo di Collio una ventina di stranieri, in una struttura molto decentrata e che in un primo momento pareva essere stata scartata perché non del tutto idonea. 
 

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