Valcamonica

Poiatti, la pasta «camuno-siciliana»

«Pasta Poiatti: ne mangerei tre piatti!»: qualcuno in Valcamonica ricorda ancora questo slogan pubblicitario
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«Pasta Poiatti: ne mangerei tre piatti!»: qualcuno in Valcamonica ricorda ancora questo slogan pubblicitario ma, forse, in pochi conoscono la vicenda che ci sta dietro.

Un pacchetto di pasta portato a Brescia da una giovane insegnante catanese e un cronista amante delle storie nascoste nei cognomi hanno però riportato alla luce un pezzo del nostro passato: i Poiatti, una delle principali famiglie di maestri pastai siciliani, sono originari della nostra provincia.

Alberto Poiatti, patron del pastificio di Santa Venerina, nel Catanese, si intenerisce quando, con un inconfondibile accento siciliano, ricorda la Valcamonica di cui era originario suo padre Domenico. Domenico Poiatti, classe 1921, nel 1940 parte da Pian D’Artogne per il servizio militare, ma non sa che una tragedia immane sta per abbattersi su lui e tanti italiani: la Seconda guerra mondiale. Arriva a Mazara del Vallo come artificiere, a ridosso di quello che diventerà un fronte caldo ma da dove, in quei giorni, la guerra sembra lontana: Domenico, ragazzo di vent’anni, si innamora di Eleonora, una ragazza del posto.

L’8 dicembre 1943 nasce Alberto, il primo figlio, mentre l’Italia è contesa palmo a palmo dalle truppe alleate e quelle dell’asse. Nel cuore della tempesta, Domenico porta la sua famigliola nella natia Pian D’Artogne; qui lavora nell’antico mulino di un suo zio, alimentato ad acqua, che macina mais e castagne secche. 

Il rigido clima delle nostre montagne, la nostalgia per la Sicilia di Eleonora, spingono Poiatti a tornare, nel 1946, a Mazara. Domenico apre una bottega di generi alimentari, quindi acquista un piccolo pastificio artigianale che, con l’aiuto della famiglia, diventerà uno dei principali marchi della pasta siciliana. Nel 1985 Alberto, che fin da bambino aveva aiutato in azienda, fonda l’impianto di Santa Venerina, che ha una capacità produttiva di 500.000 quintali di pasta all’anno, prodotta da 60 dipendenti. Ad assistere Alberto la moglie Caterina ed i figli Domenico e Riccardo. 

Con la sua pasta Alberto Poiatti ha girato il mondo ma alla Valcamonica, da dove partì il padre coi sogni di ventenne in uno zaino militare, è sempre rimasto legato. 

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