Valcamonica

Niardo: la lettera che Gloria scrisse ai suoi studenti

Ecco la lettera che la professoressa scrisse ai suoi ragazzi di quinta alla fine dell’anno scolastico 2007/2008
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Mercoledì alle 15, nella Parrocchiale di Niardo saranno celebrati i funerali di Gloria Trematerra, la donna uccisa venerdì sera dal marito con sette coltellate.
 
Alla cerimonia non mancheranno gli allievi di ieri e di oggi. Giovani cui la professoressa di lingue del Golgi di Breno aveva trasmesso il suo sapere, e con i quali era stata in grado di instaurare rapporti basati sull’umanità e sulla ricerca di un reciproco arricchimento.
 
A tenstimonianza di ciò, proponiamo integralmente la lettera che alla fine dell’anno scolastico 2007/2008 Gloria Trematerra scrisse ai suoi ragazzi di quinta.
 
Ciao ragazzi,
 
ho aspettato qualche ora dopo il nostro incontro di fine d’anno prima di scrivervi, per dare alle emozioni il tempo di sedimentarsi e leggerle. Voglio dirvi subito che ho apprezzato la cura e la partecipazione con cui avete vissuto anche quest’ultimo passaggio. Ho visto la trepidazione di qualcuno, la tranquillità apparente di un altro, un po’di agitazione, di timidezza, qualche piccolo slancio di «faccia tosta» e tanto altro. Come vi ho detto la prima volta che sono entrata in classe, sono lieta di essere (stata!) la vostra profe e felice di esservi stata accanto per un piccolo tratto di strada. 
 
Le lacrime di alcuni - e comunque la partecipazione di tutti - mi hanno commosso in profondità, smuovendo tanti ricordi, sensazioni, consapevolezze, e posso assicurarvi che se avessi aperto anch’io il «rubinetto» avrei avuto le stesse difficoltà di qualcuno a chiuderlo!
 
Grazie dunque di questa bella esperienza di fine anno, dei fiori, di aver sopportato anche me... «with a little patience...» (sarete sicuramente in grado di decifrare la citazione!!).
 
Cosa dire? Vi abbraccio tutti, ad uno ad uno, come con qualcuno ho fatto ieri, e vi auguro di rimanere sempre belli come siete ora e, per il futuro, sempre forti, sicuri, coraggiosi, onesti, amabili e... felici, per quanto possibile! Avviatevi sul vostro nuovo cammino con la certezza di possedere tutto ciò che è necessario per costruire il futuro che volete, siate capaci di scegliere e agire al meglio, in ogni momento.
 
Tutto ciò che di nuovo vi si schiude davanti, lungi dall’intimorirvi, deve suscitare in voi tutte le energie, le capacità che avete per affrontare le sfide e vincerle. Vi auguro di conservare intatto il vostro entusiasmo e la vostra freschezza. Partite (imperativo esortativo!) alla scoperta del mondo adulto con la consapevolezza che il vostro «bambino» è ancora lì, intatto; non perdete la vostra fanciullezza, i vostri anni di liceo sono un patrimonio che nessuno potrà togliervi e... giovani lo resterete, solo che lo vogliate. 
 
Vi auguro di non perdere mai il gusto della novità, della scoperta. Ricordate cosa vi ha detto Albino: "Rimanete aperti"... Quindi non lasciatevi rinchiudere da nessuno... neanche da voi stessi! Buon cammino, dunque. Vi lascio, come saluto finale, una piccola citazione di Marcel Proust (è l’ultima, lo giuro!): «Il vero atto della scoperta/ non consiste nel trovare/ nuovi territori, ma/ nel vedere con occhi nuovi». Con tutto il mio affetto per ciascuno dei «miei» fiocchi di neve di 5ª D.
 
Gloria

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