Valcamonica

Montecampione: chiusa la strada del Plan

In attesa dei cantieri il sindaco non ha avuto alternative: troppi ciclisti caduti e vetture danneggiate.
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Le proteste non sono mancate. Ma di soluzioni alternative non ce n’erano: troppi i pericoli, i cerchioni rovinati, i ciclisti finiti gambe all’aria. Da ieri la strada per il Plan di Montecampione, un tratto da tre chilometri e mezzo che dal Secondino porta alle Baite 1800, è chiusa.

Il sindaco di Artogne Barbara Bonicelli ha firmato un’apposita ordinanza e una transenna impedisce il transito. Buche enormi, avvallamenti, asfalto sbriciolato mettono a repentaglio la sicurezza di chi percorre quel tratto. E, con l’arrivo dell’estate, non sono poche le attività penalizzate dalla decisione: proprio oggi, infatti, avrebbe riaperto il condominio Le Baite, con attività di animazione tutti i giorni. A monte ci sono poi il rifugio Alpini di Gianico, il centro faunistico Alpe Rosello, decine di sentieri escursionistici, diverse malghe attive (dove si produce il Silter) e qualche cascina.

Il Comune è riuscito, con fondi a disposizione, ad asfaltare la carreggiata sino al Secondino, ma non oltre. Per il pezzo successivo - non potendo permettersi di tenere chiusa quella carreggiata - ha messo in campo le energie (e i fondi) di alcuni privati, disponibili a pagare le opere di ripulitura e asfaltatura dei tre chilometri e mezzo. Un progetto che richiederà però un paio di settimane, nell’arco delle quali la strada resterà chiusa.

La Festa di Bassinale (21-23) e la prima «Artogne-Montecampione», gara ciclistica in salita di 17 chilometri inserita nel campionato provinciale (il 23), sono i due appuntamenti che hanno invogliato alcuni imprenditori a investire sulla strada.

Un piccolo male (la chiusura per due settimane) per un grande bene (la fruibilità in sicurezza), verrebbe da dire. «Non potevamo più andare avanti così - spiega Bonicelli -: ogni giorno arrivavano segnalazioni, richieste di risarcimenti e io non ci dormivo la notte, anche perché la responsabilità penale è mia, nonostante sia una strada privata a uso pubblico. Con l’aiuto dei privati copriremo i crateri più grossi, nell’attesa che vada in porto l’accordo di programma con la Regione per il rilancio dell’area». //

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