Valcamonica

Marco, il sorriso contagioso di un ragazzo speciale

Era figlio unico, grande amore di papà Luciano e di mamma Mirella Collini
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Vent’anni vissuti lontano dai social network e vicino agli adolescenti e ai ragazzi del «suo» oratorio di Lovere dove era cresciuto. Una leggera disabilità mascherata con un sorriso contagioso, «divertente quando c’era da ridere e severo con i ragazzi quando serviva serietà».

Poi, la passione sfrenata per il calcio e l’Inter vissuta con quella semplicità da bambino che lo rendeva un ventenne speciale che amava vivere sporcandosi le mani tra la gente. Marco Gusmini sorride, per l’ultima volta, in una foto appesa ad un quadro dell’oratorio di Lovere. Era figlio unico, grande amore di papà Luciano e di mamma Mirella Collini, insegnante alla scuola materna gestita dalle Suore di Lovere.

La notizia è piombata in paese da mille squilli di telefonini che dal dosso dell’Androla hanno singhiozzato i momenti della tragedia. «È una famiglia per bene, la mamma è una donna dolcissima e lavora da tanti anni al nostro asilo» ha spiegato una volontaria dell’oratorio.

I nonni materni hanno origini trentine e furono i pionieri del commercio loverese quando aprirono un’attività di coltelleria e arrotino in pieno centro, oggi gestita dagli zii di Marco. Ma nel pomeriggio di giovedì la saracinesca è sempre rimasta abbassata. «Abbiamo sentito don Claudio al telefono - aggiunge una signora -. È a pezzi, non riesce nemmeno a parlare». 

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