Valcamonica

Legambiente va all’attacco su acqua e aria

Legambiente circolo di Vallecamonica non molla la presa e torna a denunciare cosa non va in zona
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Legambiente circolo di Vallecamonica non molla la presa. Nonostante le difficoltà, i problemi ambientali che restano sempre tantissimi e le risorse, sia umane che economiche, risicate, torna a denunciare cosa non va in Valle.

Nei giorni scorsi il sodalizio guidato da Guido Cenini si è riunito per l’assemblea annuale, l’occasione per fare il punto dei progetti portati avanti finora e per rilanciare il proprio impegno. I cavalli di battaglia dell’associazione restano l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del terreno e le centraline idroelettriche, gli scarichi nell’Oglio e i problemi della zona industriale Prada a Cividate.

Partendo proprio da quest’ultimo, Cenini ha sottolineato che Legambiente è in prima linea per sollecitare la riduzione dei rumori e delle vibrazioni delle forge, la polvere delle cave e l’inquinamento atmosferico prodotto da alcune aziende, fattori che affliggono la zona e, in particolare, i residenti del Borgo Olcese. Da sempre, poi, il sodalizio ha gli occhi puntati sulla località Camerala di Breno, dove anche nei mesi scorsi sono state notate emissioni di sostanze inquinanti nel fiume: i volontari sono impegnati per evitare che si ripetano situazioni di grave inquinamento dell’acqua. Restando nel settore, l’attenzione è massima anche per il proliferare delle centraline, anche se qualche segnale positivo, lo scorso anno, è arrivato: l’impianto sul Dezzo e nella Valle dell’Inferno è stato scongiurato.

«Più volte - dichiara Cenini - ci siamo appellati ai Comuni che hanno ospitato gare di motocross in aree a bosco e pascolo perché venga dedicato maggiore impegno al ripristino ambientale, più attenzione alle aree con flora e fauna protetta e alla creazione di aree dedicate fuori dai centri abitati». Un appello che sembra difficilmente realizzabile.

Legambiente si è poi espressa per il no allo spostamento della sede del parco dell’Adamello da Breno a Cevo, mentre vede in maniera favorevole l’eventuale collegamento con il parco dello Stelvio. 


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