Valcamonica

Il ritorno della Croce del Papa due anni e mezzo dopo il crollo

Operai al lavoro in queste ore per issare la nuova croce con la statua ricostruita. L'operazione è costata 335mila euro
RICOLLOCATA LA CROCE DI JOB
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La croce in ferro, divisa in quattro blocchi, è stata trasportata sul dosso dell’Androla nei giorni scorsi, mediante due camion, e assemblata nelle ultime ore. I pezzi sono stati adagiati nello spiazzo davanti e i saldatori li hanno uniti. 

La statua del Cristo - svuotata, restaurata e dotata di un’anima in ferro nell’azienda Cmm di Rizzi a Vezza d’Oglio - è arrivata nella mattinata di oggi, divisa in tre pezzi: il corpo e le due braccia. Verrà anch’essa ricomposta sul posto, fissata alla croce e issata nelle prossime ore, tempo permettendo.

Sull’Androla di Cevo tornerà a svettare la nuova Croce del Papa. Che somiglierà molto a quella precedente - crollata il 24 aprile 2014, uccidendo il ventunenne loverese Marco Gusmini - ma che è stata riprodotta utilizzando altri materiali, come l’acciaio corten, che garantirà stabilità. 

Nel fine settimana sarà già visitabile e visibile da molti punti, tornando a svolgere quella funzione di «protezione della Valle» per la quale si era deciso di trasportarla in Valsaviore, dopo la visita di Papa Giovanni Paolo II a Brescia

Oltre ai tanti cevesi e camuni soddisfatti del fatto che la Croce sia tornata al suo posto, c’è anche un nutrito gruppo di scettici, che era contrario alla sua installazione un tempo e che lo è pure oggi. Anzi, che ha polemizzato ancora di più nell’ultimo anno, da quando l’Unione della Valsaviore si è fatta finanziare il progetto per il restauro di croce e statua (335mila euro di contributo a fondo perduto sul bando ministeriale dei Seimila campanili). 

«Per me è stato come un Calvario - confessa il sindaco di Cevo Silvio Citroni -, iniziato due anni e mezzo fa e che non si conclude certo in questi giorni, con il ritono della Croce al suo posto. È stato un percorso complicato e con tanti impedimenti, ma credo ne sia valsa la pena». 

A differenza che in passato, l’area sotto il monumento sarà recintata e la croce «intoccabile»: non per paura di nuovi crolli, bensì a scopo precauzionale (in caso di temporali, ad esempio, per evitare cariche elettriche). Inoltre sarà tutta illuminata con i led, in modo da renderla ben visibile anche di notte. Per il momento non sono previste cerimonie di inaugurazione.

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