Valcamonica

330 chilometri per pedalare tra natura e prodotti tipici

Pronto al 90% il percorso per mountain bike dalla Valtellina al Garda attraverso la Valcamonica
In sella. Un suggestivo passaggio nei pressi di una malga in Valle d’Arcina
In sella. Un suggestivo passaggio nei pressi di una malga in Valle d’Arcina
AA

Il nuovo sogno da materializzare sotto i pedali nella nostra provincia si chiama Alta Via delle Malghe, e collega la Valtellina alla Valle Camonica e al lago di Garda. L’ambizioso e impegnativo percorso per mountain bike è stato presentato a Darfo in occasione del Bikenomics Forum dal presidente del Biodistretto di Valle Camonica Gianni Tosana. La sua idea è nata con l’intenzione di valorizzare le malghe della Valle Camonica e, nei tre anni che sono intercorsi dall’avvio della progettazione del tracciato, ha saputo coinvolgere attivamente altri operatori in veste di pedalatori e rilevatori.

Il filo conduttore dell’itinerario riguarda la possibilità di comporre una sorta di «biosentiero», nel corso del quale il gesto salutare e divertente della pedalata vede associata l’interessante opportunità di approfondire i temi e i luoghi più rappresentativi dell’agricoltura di montagna con le sue produzioni, del turismo sostenibile e dei più affascinanti ambienti naturali. Il tracciato passa infatti attraverso vaste porzioni dei territori del Parco nazionale dello Stelvio, del Parco dell’Adamello e di quello dell’Alto Garda, e di altre aree di notevole interesse come i siti che custodiscono le incisioni rupestri e le foreste di proprietà regionale. Valorizzazione. La lunghezza complessiva dell’Alta Via delle Malghe, nel tratto che collega Tirano con Limone, è pari a circa 330 chilometri. Il gruppo di esperti ha individuato il percorso per la maggior parte lungo sentieri e mulattiere esistenti. In questo modo non è stato necessario realizzare alcun intervento invasivo, ma, al contrario, sono state valorizzate porzioni di affascinanti tracciati in quota risalenti alla Prima Guerra mondiale, e altri percorsi storici oggi dimenticati nati come supporto per raggiungere le zone di alpeggio. La percorribilità attuale del percorso si attesta attorno al 90% della sua lunghezza. Per raggiungere il completamento si confida nel coinvolgimento degli enti gestori di aree protette, di Comuni e Comunità montane, che in parte si sono già espressi a favore, compresi alcuni operatori in territorio elvetico. Anche per gli svizzeri la possibilità di scendere a Tirano e proseguire verso i lidi dell’alto Garda è motivo di forte richiamo turistico, con particolare riferimento agli appassionati tedeschi di mountain bike.

La percorrenza dell’intero tracciato sarà suddivisa su un numero totale di giorni compresi tra otto e dieci a seconda del livello di allenamento, mentre non sono richieste particolari capacità tecniche. Il progetto complessivo dell’Alta Via delle Malghe, che sarà percorribile per alcune sezioni anche a cavallo, prevede il posizionamento di cartellonistica dedicata, e la valorizzazione di alcune malghe come strutture di ristoro e pernottamento. Con questa scelta si favorisce una ricettività di tipo spartano ma allo stesso tempo funzionale ed a diretto contatto con i produttori di alcune delle eccellenze gastronomiche delle nostre valli. Pedalare mette appetito, e questo è il modo più bello per soddisfarlo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia