Cultura

Peaches: «Ognuno si senta libero nel proprio corpo»

L'artista canadese si esibisce stasera al Parco Castelli, all'interno dell'ArenaSonica. Il concerto inizia alle 21
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Okay, di certo Peaches, artista canadese al secolo Merrill Nisker, è un personaggio controverso. Musicista, videomaker e producer, è nota per la sua attitudine provocatoria ed anticonformista. Nei suoi album affronta i temi di identità sessuale, politica e gender. 

Afferma, intervistata: «Il mio scopo è far sentire ciascuno a suo agio nel proprio corpo». E il suo, di corpo, lo utilizza in modo creativo e a volte provocatorio. Arte a 360°, con coerenza interna all’insegna dell’acceleratore pigiato e dell’attitudine punk. 

Peaches suona stasera all’ArenaSonica, la due giorni di musica al Parco Castelli di Brescia, a Mompiano, dietro lo stadio Rigamonti. I cancelli aprono alle 19. Il concerto comincia alle 21. L’ingresso è gratuito. 

Un’artista non convenzionale come lei, come vive la vita di tutti i giorni, quella fatta di piccole incombenze e pratici doveri? 
Innanzitutto faccio fatica a definirmi non convenzionale. È la gente in generale che è troppo convenzionale. L’arte e l’artista non lo possono essere. Detto questo, quando non mi occupo di arte so anche essere... noiosa. Mi prendo cura di me, mi mantengo in buona salute, mi rilasso... 

Musica, video, fotografie, teatro: a queste forme d’arte si approccia in modo differente? 
No, per quanto si tratto di forme differenti, ritengo che facciano parte di un «tutto» ben coeso. Ha preso un po’ di tempo prima di pubblicare «Rub», nel 2015. 

Il precedente album era del 2009. Come mai si è fermata così a lungo?
Non mi sono affatto fermata. Il mio bioritmo discografico, per anni, funzionava così: un anno pubblicavo un disco e i successivi due lo promuovevo in tour. Sono andata avanti così per circa quattro cicli. Poi sono arrivate esperienze nuove. Non mi sono fermata, ho semplicemente fatto qualcosa di diverso. Un’opera electro-rock che si è trasformata in un film, ad esempio... 

Che tipo di spettacolo proporrà dal vivo?
Uno show molto coinvolgente, intenso e divertente. Che punta ad attrarre il pubblico in modo profondo. 

Ha collaborato con Beth Ditto dei Gossip, con Josh Homme, Major Lazer e Rem. C’è qualche artista che le è rimasto particolarmente nel cuore?
Ciascuno mi ha lasciato qualcosa di speciale. Pensate che Iggy Pop sembrava quasi incerto circa il risultato della sua performance nell’ambito di una nostra collaborazione. Mi ha detto: «Se non vado bene, lascia pure perdere». Ovviamente, è stato invece grandioso. 

Che tipo di rapporto ha con il suo pubblico?
Sorprendentemente bello. Spesso mi raggiungono nel backstage, mi scrivono lettere, mi raccontano storie. Dicono che si sentono rafforzati dal messaggio che viene trasportato dalla mia arte, affermano che porti loro un senso di libertà. Che è esattamente ciò che desidero io: ciascuno si deve sentire se stesso nel proprio corpo.

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