Cultura

Assediati in spiaggia dalla famiglia nordica

Sono numerosi, organizzatissimi e silenziosi: genitori e bimbi nordici ti accerchiano in spiaggia senza lasciarti scampo
In riva al mare - © www.giornaledibrescia.it
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Quando sono tre, e sono messe a semicerchio alle nostre spalle in modo che l’unica via di fuga sia il mare, e c’è il maestrale quindi le onde non vanno sfidate, capiamo che c’è dietro un progetto, un piano. Capitò in altre spiagge libere di subìre assedi da parte di famiglie espansionistiche, ma si trattava sempre di conterranei italiani, perciò l’arrivo era annunciato dai «non entri in acqua prima di due ore», dai sacchetti di patatine e pure dalle melanzane alla parmigiana, sotto il gazebo. Altre latitudini.

Qui si è in Toscana, per dirla alla toscana, e l’assedio è opera della famiglia nordica, intesa come proveniente da qualsiasi posto a nord del Nord-Reno Vestfalia, fin verso la Scandinavia (non ce ne vogliano i tedeschi del sud, ma sono d’antropologia ben diversa). Un’entità che quando arriva è silenziosa come un pannello solare, lo stesso montato in cima all’ombrellone nel pieno rispetto del programma europeo per le rinnovabili. Qui in spiaggia il vetro e la plastica finiscono nello stesso bidone, per dire il diverso livello.

La famiglia nordica è infrasettimanale, nel weekend va al museo, ed è dotata di sistemi all’avanguardia anche nell’escavazione della sabbia, tanto che il papà ingegnere è riuscito con le palette in titanio a deviare il corso del mare assieme ai figli biondi. Il papà della famiglia nordica è sempre un ingegnere, un ingegnere sistemista, ha un sistema adatto per ogni cosa, anche per far fare il bagno ai bambini senza che si bagnino le orecchie, mentre noi si sceglie l’alloggio in base alla vicinanza della farmacia o meglio dell’ambulatorio. L’otite, si sa, fa più danni delle scottature. La mamma è probabilmente archittetto, titolare di una galleria d’arte nonché presidente di una commissione per le pari opportunità. Tutti hanno una laurea, un impegno culturale e un’attività politica, su al nord. E tutti figliano. Altro che fertility day: nonostante gli impegni della vita moderna, la famiglia nordica ha sfornato come minimo tre figli, che possono arrivare in un attimo a cinque.

Anche le famiglie italiane sono numerose, ma per via della moltiplicazione dei nonni, delle zie e dei cugini, in tendenziale aumento sulla spiaggia dal venerdì sera al fine settimana. Il nordico, invece, fa tutto da sé, nel proprio nucleo, e non si mischia con i parenti altrimenti escono i coltelli (vedere un qualsiasi film danese per credere). Naturalmente sanno nuotare, questi biondi che a volte son mori, ma hanno comunque l’aria bionda, e lo fanno indossando la maglia contro i raggi ultravioletti, mentre spunta in noi un ricordo anni Novanta di un’estate in cui andava di moda fare il bagno con la maglietta, chissà perché, quelle cose inspiegabili come i bermuda da bagno lunghi fin sotto il ginocchio.

Mentre un po’ si soffre il confronto con tanta perfezione, si trova sollievo nel fatto che il barista del chiosco abbia una pessima considerazione della famiglia nordica. Essendo i bambini esenti da capricci, non si smerciano loro gelati o brioche, con conseguente calo degli affari. Genitori e figli, sostenibili e con la decrescita felice, ma con il pil e il quoziente familiare in aumento, sono infatti liberi dal consumo. Quando hanno finito di montare le pale eoliche per ricaricare l'auto elettrica, guardano il mare, con quella faccia un po’ così da nordici che non sai mai cosa pensano. Al massimo si concedono dei tranci di carota o di mela, conservati nei simil tupperware nello zaino.

Mentre si contemplano i braccioli con sistema antisgonfiamento con cui si potrebbe raggiungere l’Elba, si ragiona però su un grande vantaggio dell’essere assediati dalle famiglie nordiche: il muto silenzio. Non parlano, e comunque non si sente, mentre altrove in spiaggia sembra di essere a un perenne comizio di Renzi, del tipo «oh Nanni aiuthiamoli a hasa loro», senza slide, però. E va bene, mandateci la porchetta, il pane sciapo e la schiaccia alla curcuma (ti fa diventare le dita gialle come le sigarette Alfa, ma fa bene all’organismo), e aiutateci a casa nostra, che quest’altr’anno si sta al laghetto di Borgosatollo. Il più nordico, lì, ha un cugino a Ponte di Legno.

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