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L'Ucraina fa paura: Lucescu lasciato da mezza squadra

Sei giocatori dello Shakhtar Donetsk si sono rifiutati di rientrare in Ucraina dopo un'amichevole in Francia.
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Mircea Lucescu, da dieci anni allenatore dello Shakhtar Donetsk, perde mezza squadra. Succede anche questo, in un periodo di forte tensione internazionale, segnato, per quanto riguarda l’Ucraina, dall’abbattimento giovedì scorso dell’aereo di linea MH17 e dalla morte di 298 persone.
 
Da domenica sera non si hanno infatti più notizie di sei giocatori, letteralmente spariti dopo l’amichevole che gli ucraini hanno perso per 4-1 ad Annecy, in Francia, contro l’Olympique Lione. 
Alex Teixeira, Fred, Dentinho, Douglas Costa e Facundo Ferreyra e Ismaily «si sono rifiutati di rientrare in Ucraina», Paese che attraversa una grave crisi, e in particolare a Donetsk, eletta a capitale dai ribelli filo-russi.
 
Secondo Lucescu, sulla panchina del Brescia dal 1991 al 1996, alla base della scelta dei sei giocatori ci sarebbe il loro agente, l’iraniano Kia Joorabchian. «È un vero scandalo - ha detto -. È riuscito a convincerli a non rientrare, spiegando loro che si sarebbero liberati presto e che avrebbero potuto subito dopo firmare per un altro club. È uno scandalo, sono tutti giocatori molto importanti per me».
 
Il presidente dello Shakhtar, Rinat Akhmetov, ha lanciato un appello ai sei: «Tornate, non c’è pericolo». Al di là delle rassicurazioni, la vicenda ha iplicazioni decisamente concrete. «Credo che torneranno presto - ha aggiunto Akhmetov -. Hanno firmato dei contratti e ognuno di loro ha una clausola per il trasferimento di decine di milioni di euro. Non hanno nulla da temere. Nessuno correrà rischi e siamo pronti a garantire loro la massima sicurezza». 
 
Il campionato ucraino inizia venerdì e lo Shakhtar, che giocherà le gare di Champions in campo neutro a Bucarest, esordirà domenica pomeriggio contro lo Zaporozhye. 

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