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Indagine su Infront, Sagramola: «Siamo tranquilli»

L'amministratore delegato del Brescia: «Siamo sereni e consapevoli dell’importanza dei nostri partner»
CASO INFRONT, SAGRAMOLA, SIAMO SERENI
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«Non percepiamo alcun rischio». Parola dell’amministratore delegato del Brescia Rinaldo Sagramola. L’uomo che ha fatto nascere la collaborazione economica tra il club di via Bazoli e Infront, advisor della Lega Calcio, ora al centro di un’inchiesta della Procura milanese che ne contesta l’operato nel mondo pallonaro italiano.

«Il rapporto tra Brescia e Infront - ricorda Sagramola - è legato allo sfruttamento dei diritti per lo stadio».

Proprio Sagramola è finito in una delle centinaia di intercettazioni agli atti dell’inchiesta milanese. La telefonata è con il numero uno di Infront Marco Bogarelli, che chiede di mettere nel Cda del Brescia calcio un uomo vicino alla stessa Infront. «Non ricordo quella telefonata - afferma Sagramola -, ma andrebbe comunque contestualizzata. Nessun imbarazzo nei confronti di Infront, dispiace per la situazione perché sono amici da anni», aggiunge l’amministratore delegato. Che, sul futuro, assicura: «Siamo tranquilli e consapevoli dell’importanza dei nostri partner».

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