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Dopo Brescia-Carpi i tifosi assediano lo stadio

Tre-quattrocento tifosi del Brescia fuori dalla tribuna dopo la partita. Contestati società e istituzioni
Contestazione fuori dal Rigamonti
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Situazione tesissima allo stadio Mario Rigamonti di Mompiano, dove tre-quattrocento tifosi si sono assiepati fuori dalla tribuna. Le forze dell’ordine, in tenuta antisommossa, presidiano il piccolo piazzale che divide i cancelli dalla mixed zone. Cancelli che i tifosi cercano di scavalcare e di sfondare.
 
I tifosi sono infuriati per l’incredibile pareggio che il Carpi, in nove contro undici, è riuscito a cogliere al Rigamonti. Ma la tensione ha radici più profonde, che affondano nelle sabbie mobili in cui il Brescia calcio si trova, con nuovi punti di penalizzazione all’orizzonte. La situazione era tesa anche durante il match. E, prima del fischio d'inizio, si era registrato pure un lancio di uova nella zona della tribuna. 
 
Nel mirino della protesta la società con Ragazzoni, il proprietario Corioni, il direttore sportivo Iaconi. Ma anche il sindaco Del Bono (è stato esposto uno striscione con la scritta «Del Bono: primo cittadino... ultimo tifoso»), rappresentate di un’istituzione ritenuta non abbastanza attiva sul fronte del salvataggio del club. Critiche pesantissime anche nei confronti dell'allenatore Ivo Iaconi, invitato ad andarsene. 
 
Ore 17.53 Lanciati contro le forze dell'ordine uova, pietrisco, oggetti di plastica e un lucchetto.
 
Ore 18.04 La situazione torna verso la normalità. I tifosi, dopo lunghissimi frangenti di tensione, hanno abbandonato i cancelli che avevano preso d'assalto e quindi lasciato la zona dello stadio.   
 

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