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Da Pantani a Nibali: bis giallo del grande ammiraglio

La gioia di Giuseppe Martinelli, ds dell'Astana di Vincenzo Nibali: «Ho vinto un Tour contro tutto e tutti ed ora voglio godermelo»
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Solo quando la corsa si conclude con il successo del suo Vincenzo, il ds bresciano Giuseppe Martinelli, «Martino» come lo chiamano i ragazzi, finalmente stempera la tensione di venti giorni tirati di corsa.

Il sorriso è ancora a denti stretti, la stanchezza è tanta, e il senso di rivincita contro gli scettici se lo porta ancora dentro. «Sono finito come una carogna - dichiara il tecnico di Rovato al Giornale di Brescia mentre a tarda notte sta ancora guadagnando la via dell’albergo - ma sento in cuor mio di aver vinto con Vincenzo un Tour contro tutto e tutti e stavolta voglio godermelo tutto da solo».

Martinelli, che con questo secondo Tour dopo quello di Pantani nel ’98, diventa il tecnico bresciano più vincente di sempre superando il maestro Boifava, se la prende con chi ha scomodato le assenze di Froome e Contador usciti dalla contesa anzitempo per delle cadute. «Voglio far presente che al momento del loro ritiro Vincenzo era già in maglia gialla con oltre due minuti, un vantaggio che sarebbe stato difficile da colmare da chiunque nei confronti di un Nibali in queste condizioni. Mi sarebbe piaciuto vedere il confronto con Froome e Contador, ma niente paura, concederemo l’anno prossimo la rivincita».

Il 2015 però potrebbe vedere Martinelli su un’altra ammiraglia dal momento che il tecnico bresciano ha ricevuto parecchie sontuose offerte. «Mi fa piacere che altri team abbiamo pensato a me, ma al momento io ho un contratto sottoscritto con l’Astana e intendo rispettarlo. Poi si vedrà. Non vedo nulla di scandaloso in tutto questo, capita anche nel calcio».

Martinelli riavvolge mentalmente il nastro di una stagione a questo punto trionfale che iniziò a gennaio con la spettacolare presentazione del team a Villa Fenaroli a Rezzato per proseguire con lo straordinario Giro di Aru e infine la cavalcata trionfale della Grande Boucle.

«Quest’inverno avevo detto che il percorso del Tour si addiceva a Nibali con tante salite e una crono solo nel finale». Ancora una volta il saggio Martino ha colto nel segno.

Paolo Venturini

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